Marzo 2, 2018

Berlusconi, l’ultimo atto del Mago Silvio

 

Come un attore prima della sua ultima esibizione, Silvio Berlusconi non ha lasciato nulla al caso. In camerino si è sottoposto al trucco, ha passato al vaglio tutti gli oggetti di scena, bevuto un goccio d’acqua per schiarirsi la gola. E neanche il copione ha dimenticato: lo stringe sempre in mano, non sia mai che la memoria l’abbandoni. Ma di palcoscenici ne ha calcati parecchi, Silvio. Ha viaggiato per il mondo, vissuto tante vite, e l’ansia da prestazione mai un problema.

Quando arriva negli studi Mediaset, quelli che lui stesso ha fondato sfidando il monopolio Rai, si guarda intorno come fosse ancora un imprenditore giovane  e rampante. “Aggiusta un po’ le luci“, “quell’inquadratura è meglio farla così” e “quanti stacchi pubblicitari abbiamo?“. Cerca la perfezione, è un maniaco del dettaglio, la telecamera è lo specchio delle sue brame: nel riflesso vuol vedere i suoi desideri.

Prima di iniziare, però, c’è ancora un po’ di tempo. Fa portare dei cuscini, non vuol sembrare troppo basso, seduto in poltrona. E poi saluta il pubblico, uno ad uno, si presta ai selfie con piacere: perché una foto è un voto, vale più di un comizio. Ma ormai ci siamo, manca poco alla diretta. Ed è in quel preciso istante che Silvio diventa Berlusconi. “Il sorriso. Sto guardando il suo sorriso (…) Il Cavaliere non sta guardando nessuno, pensa al suo pubblico, ai milioni di telespettatori che lo vedranno tra poco, e prova il sorriso. Sì, prova il sorriso…“(Bruno Vespa, Soli al comando).

Quando la lucina della telecamera che ha di fronte diventa rossa: è allora che inizia lo spettacolo. Ammicca al pubblico, l’intervistatore è la sua spalla, le cifre sull’Italia i suoi giochi di prestigio. Non importa ciò che dice, ma come lo dice. Se improvvisa ne intravedi il talento naturale. Risponde a Renzi:”Dice che sono come Babbo Natale? Ha ragione: perché porterò tanti doni agli italiani“. Fa un gol a porta vuota quando Padoan gli ricorda che non è la Fata Turchina:”Ma ho la bacchetta magica e sono il mago Silvio!“.

berlusconi mago silvio

Ed è al finale, che riserva il colpo di scena. L’annuncio di Tajani premier, visto che lui, pur sempre primattore, questa volta non ha le carte in regola per vestire i panni del protagonista.

Poi però cala il sipario. E nel tornare in camerino cresce in lui un senso d’amarezza. Cos’avrò lasciato al mio pubblico? Che ricordo avranno delle mie esibizioni? Ma il tempo è finito. Il conto degli anni salato. Lasciare la scena mai facile. È stato l’ultimo atto.


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