La Terza Guerra Mondiale è in Siria: e buonanotte all’Italia…
C’è una specie di patto, che i potenti del mondo hanno stipulato alcuni anni fa: non si usano armi chimiche. Un po’ come dire che non è vero che in guerra tutto è lecito. C’è modo e modo di uccidere.
In Siria questa regola non vale più. L’esercito di Assad – dicono gli americani – ha sganciato su Duma un attacco con armi chimiche che ha provocato 100 morti, tra cui donne e bambini.
Il regime, appoggiato da Putin ed Erdogan, nega: “Abbiamo già vinto, che motivo avremmo di provocare?“, il succo della linea di Damasco.
La risposta è la seguente: Assad vuole fiaccare i pochi ribelli che ancora si ostinano a combattere. Di più: sfida Trump ad un anno esatto dal raid americano avvenuto – guarda caso – dopo un altro attacco chimico sui civili.
Ed è in questo gioco di morte e distruzione che rischia di scoppiare la Terza Guerra Mondiale. Proprio nella Siria dimenticata, nel conflitto che ci indigna solo quando vediamo le foto dei bambini morti sotto i bombardamenti, c’è la possibilità che Trump vada al braccio di ferro con la Russia.
Sfoga la sua rabbia su Twitter, The Donald: “Pagheranno un caro prezzo“. Peccato che dall’altra parte ci sia una potenza che può permettersi di tenere testa a chiunque, se si parla di capacità militari: “Un intervento sulla base di falsi pretesti in Siria dove opera nostro personale è assolutamente inaccettabile e può innescare conseguenze gravissime“, fanno sapere da Mosca. Tradotto: se attaccate ve ne assumete le responsabilità. Può semplicemente succedere di tutto.
Se Trump agita il pugno, Putin mostra i muscoli. Assad è sempre più saldo al comando, non sarà spodestato. Erdogan ha una strategia per ogni occasione, cambia alleato a seconda delle sue convenienze. L’Iran regna il Medio Oriente. Israele è sempre più isolata, Usa a parte. L’Europa? Dorme. Se non fosse che Macron ha deciso di assumerne la guida e di accodarsi a Trump. L’Italia? Sogni d’oro…
Non credo che Assad sia così stupido da portare un attacco chimico sui ribelli, sapendo che gli interessi reconditi di molte Nazioni lo potrebbero spazzare via. Diciamo che qualcuno vuole terminare il lavoro di destabilizzazione del Medio Oriente e lui bene o male svolge o svolgeva la stessa funzione di Saddam e Gheddafi. Purtroppo la storia non ha insegnato nulla.