Cara Juventus, ti hanno sparato e hanno ucciso Buffon. Gigi continua…

 

Ad un passo dall’impresa. Anzi, ad impresa fatta, arriva il fischio che non avresti voluto sentire, il dito cattivo che indica il dischetto che non avresti voluto vedere. Il sospetto che fosse già tutto scritto, che il Real Madrid, al Bernabeu, non puoi proprio umiliarlo 3 a 0 a quel modo. E allora qualcosa doveva succedere, cara Juventus. Dalla testa non te lo leverà nessuno. Mai.

E non c’entra il tifo, non la fede. Siamo tutti italiani, in Europa. Lo dimostra la Roma che ha unito il Paese, lo conferma il dolore provato guardando Buffon. Il vecchio capitano preso in giro, oltraggiato, buttato fuori. Così dovrebbe chiudersi una carriera. Così probabilmente si chiuderà. 

Scena epica, drammatica, finale da film. Forse il migliore per un fuoriclasse, forse meglio uscire così. A petto in fuori, trafitto nel bel mezzo del duello. Forse, già. Perché così non vale. Quel grilletto non andava premuto.

Hanno sparato alla Juve e ucciso Buffon. Gigi continua, Gigi rialzati.

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