Quindi chi ha “vinto” con la Diciotti?

 

La prima considerazione è la seguente: quei 150 migranti, i disperati coi volti scavati e i piedi scalzi, sono finalmente sbarcati. Con una decisione arrivata di notte, dopo i telegiornali delle 20 del sabato sera. Una scelta un po’ vigliacca, volta a smorzare l’impatto mediatico di una piccola giravolta, ma tant’è: Salvini li ha fatti scendere.

Sull’indagine della magistratura nei confronti del ministro dell’Interno ci sono diversi dubbi: con ogni probabilità non andrà “in porto”. Servirà ad almeno due cose: a ricordare a Salvini che di questo Paese non è – ancora – il sovrano e a gonfiare ulteriormente i suoi sondaggi. Sì, perché da scaltro plasmatore di verità qual è, il leader del Carroccio ha già iniziato a dipingersi come l’eroe pronto ad immolare la sua libertà personale sull’altare della nostra sicurezza. Come se a bordo della Diciotti vi fossero 150 delinquenti, terroristi, ricercati internazionali.

Rispetto a Di Maio, che usa come sempre la doppia morale, c’è ormai poco da commentare. Alfano indagato doveva dimettersi in 5 minuti. Salvini indagato no, ufficialmente perché non viola il codice etico del M5s. Ed è un dettaglio che nel tempo quel regolamento sia stato scritto, riscritto e annacquato a proprio comodo.

Ma allora chi ha vinto con la Diciotti? Non Salvini, che alla fine i migranti ha dovuto farli sbarcare, che sulla sua pelle ha visto a cosa serve il braccio di ferro con l’Europa: a nulla. Non l’UE, che a dirla tutta ha sì dato una lezione al leghista, ma neanche stavolta ha battuto un colpo. Non Di Maio, delle cui minacce in Europa hanno sorriso, come si sorride di un giovane che vorrebbe ma non può, che dice ma non sa. Non la maggioranza tutta, che alla fine è stata salvata dalla Chiesa italiana, quella che tante volte è finita nel mirino dei suoi sostenitori. Perché quante volte abbiamo letto frasi del tipo: “Se li prenda il Vaticano i migranti, se ci tiene tanto all’accoglienza”. Se li è presi, alla fine. Così come se li è presi l’Albania. E non per chissà quale motivo, soltanto per debito di riconoscenza, perché non ha dimenticato quando l’Italia ha aiutato la sua gente. L’accoglienza del passato ha salvato Salvini. Ecco, tutto torna. Con i migranti della Diciotti al sicuro ha vinto l’Italia. Non questa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *