Sordi pure all’appello del Papa
Non alza i toni, il Papa degli ultimi. Ma spinge sulle parole che più pesano. L’accorato appello, innanzitutto. A chi? Ai leader europei. Perché? Affinché dimostrino concretamente. Che cosa? Solidarietà nei confronti dei 49 disperati salvati nel mar Mediterraneo.
È un messaggio politico, forse. Anzi, menomale. Perché è di politica che si sente forte l’assenza, di decisioni che appaiono scontate, e invece finiscono in pasto al baratto quotidiano della campagna elettorale permanente, alla mercè degli umori di uno, di un Salvini che procede a vele gonfie, forte del vento cattivista scambiato per rigore, di Di Maio che vorrebbe ma non può. O forse può ma non vuole. Nemmeno lui lo sa.
Così si resta in balia delle onde. Letteralmente. Strumentalizzando l’ennesima somma di egoismi nazionali, giocando sulla pelle di 49 malcapitati. Quarantanove: roba che non sposterebbe gli equilibri neanche in un paesino di mille anime.
Questione di principio insomma. Anzi, di principi. Sbagliati.
Sordi pure all’appello del Papa.