Febbraio 27, 2019

Dal “MoVimento del cambiamento” al “cambiamento del MoVimento”

Doveva finire così. In fondo era scritto. Il MoVimento del Vaffa ha mandato a…..pure se stesso. Nel calcio si chiamano falli di reazione: ti buttano a terra e tu scalci, frustrato, provi a colpire l’avversario pur sapendo che non si fa, non è giusto. Così Di Maio si illude che basti stravolgere M5s, snaturarne l’indole, fare del MoVimento qualcosa di più simile ad un partito, per arginare una caduta tanto rapida quanto fragorosa.

Via al tetto del doppio mandato nei Comuni. Ma come? Non era un modo per impedire che la politica diventasse una professione? Non era il metodo per evitare che ci si attaccasse troppo alle poltrone? Sì alle alleanze con le liste civiche, e addio per sempre all’ideale di purezza. Sono come gli altri,
anzi peggio. Verginità perduta, o forse mai avuta.

Il compromesso che diventa abitudine, d’altronde se è successo a Roma di allearsi con la Lega, perché non può capitare lo stesso in un comune di 3mila anime? Fila tutto, il discorso è logico. Ma la prossima volta risparmiateci tutta la retorica sulla superiorità morale, sulla nuova politica, sull’etica di cui voi soli siete i custodi, sull’onestà, onestà. Onestà?

In tutto ciò c’è Di Maio, un leader che il giorno dopo la sconfitta più pesante da quando guida il MoVimento si preoccupa di assicurare che il suo ruolo non è in discussione per almeno 4 anni. Se volevate una prova della crisi che attraversa quella classe (non)dirigente eccola, servita. Non c’è un confronto che non sia con Casaleggio. Gli iscritti, la famosa “base”, vengono consultati solo per ratificare scelte impopolari, vedi Diciotti, per salvare la faccia a chi la faccia non ha il coraggio di metterla.

Doveva essere il “MoVimento del cambiamento”, alla fine hanno fatto altro: il “cambiamento del MoVimento”.

2 commenti su “Dal “MoVimento del cambiamento” al “cambiamento del MoVimento”

  1. Buongiorno, leggo sempre volentieri le sue attente e logiche spiegazioni.
    Quello che mi chiedo è: se io, che mi reputo di intelligenza media, ho capito subito che era tutto una farsa, un bluff, come mai tante persone autorevoli non lo hanno capito?
    Pazienza chi il cervello lo possiede in stato letargico, ma tanti professoroni e anche esperti di diritto, come mai?
    Come disse un illustre: ai posteri l’ardua sentenza

    1. Cara Santina, scusa per il ritardo. Penso che la risposta stia nel fatto che molti hanno VOLUTO vedere nel MoVimento 5 Stelle ciò che non era. Se nel “popolo” c’era la scusante della buona fede, lo stesso non si può dire per le cosiddette “classi colte”.

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