Giugno 26, 2019

Meglio la capitana del Capitano

Non c’è bisogno di essere di sinistra, di ostentare lo slogan “Restiamo umani” in contrapposizione a quello dei “#portichiusi”, per scegliere il lato giusto della storia nella vicenda della Sea Watch 3, per dire “meglio la Capitana del Capitano”. Non siamo amanti delle forzature, delle violazioni delle acque territoriali, ma ad essere violati per primi sono stati i diritti umani di 43 disperati che stanno friggendo da giorni in mare aperto a poche miglia da quello che ritengono un porto amico, un approdo sicuro. Lampedusa.

Matteo Salvini, sappiatelo, lucrerà su questa violazione da parte della comandante della Ong, la 31enne Carola Rackete, ottenendo tanti consensi così come accadde per la Aquarius prima e per la Diciotti poi. Ma la differenza che passa tra un politico e un acchiappa-voti risiede nella capacità di distinguere il giusto dallo sbagliato, sta nel coraggio di assumere decisioni impopolari purché oneste.

La retorica che Salvini diffonde, invece, quella degli italiani che lo pagano per difendere la Patria, si scontra con una domanda semplice, eppure necessaria: “Ma difendere da chi?”. Dalla comandante Carola? Da 43 uomini e donne che fino a pochi giorni fa sono stati torturati e seviziati nelle prigioni libiche?

Il cinismo di chi esibisce i muscoli, di chi promette di schierare la forza pubblica, di chi del “cattivismo” fa un modo di essere, di chi dice “non sbarcano nemmeno a Natale”, dev’essere smontato da una politica intelligente (Europa, dove sei?).

Perché far sbarcare esseri umani in difficoltà è un dovere, è un obbligo prima di tutto morale. Poi comincia un’altra partita: quella dell’accoglienza. Sono due piani distinti, che Salvini e chi gli fa il verso (tipo una Meloni sempre più macchietta che propone di affondare la nave) tentano di mescolare in maniera subdola, ambigua.

Non serve piangere il giorno dopo sulle foto di un padre e una figlia annegati nel tentativo di varcare un confine. Bisogna agire prima.

Il principio dev’essere: salviamoli tutti, accogliamone una parte.

E’ con questa ricetta, seria, onesta, sensata, che si può condividere e alleggerire il peso dei flussi migratori. Perché pensateci bene: un’estate dopo siamo punto e a capo. Salvini avrà pure aumentato i suoi voti, ma di certo non ha risolto il “problema” migranti.

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