Agosto 7, 2019

Tav: opposizioni, sveglia!

Compito delle opposizioni, da manuale, è quello di far emergere le contraddizioni all’interno della maggioranza e – se si creano le condizioni – farla cadere. In queste ore al Senato si discutono 6 mozioni sulla Tav. Quella politicamente più importante è quella presentata contro la realizzazione dell’Alta Velocità da parte del MoVimento 5 Stelle. Se dovesse passare, lo chiariamo subito, la Tav non subirebbe alcuno stop: la mozione, infatti, impegna il Parlamento a ridiscutere i trattati internazionali che hanno autorizzato la Tav. Impresa impossibile, visto che i 5 Stelle non troveranno mai una maggioranza su questo tema e in questo Parlamento.

Ora ne deriva una conclusione semplice, banalmente logica: chi oggi vuole provare a far cadere il governo ha una buona occasione. Se Pd e Forza Italia decidessero di non partecipare al voto della mozione grillina farebbero sì che la mozione pentastellata contro la Tav venisse approvata. Promemoria: non significa che la Tav verrebbe bloccata. In sede di ridiscussione, infatti, il Parlamento boccerebbe ogni richiesta di modifica dei trattati internazionali. E allora perché non fare questa manovra parlamentare? Perché non mettere a nudo le contraddizioni di un governo che si scontra su tutto? Perché non capire se Salvini ha davvero il coraggio di tornare al voto dinanzi ad un alleato – che come lui stesso ama ripetere – che chiede di tornare indietro anziché andare avanti? Perché non vedere se Di Maio ha la forza di perseguire nella richiesta di bloccare la Tav al costo di rinunciare alla poltrona o se invece – come dicono i “maliziosi” – questa mozione l’ha presentata soltanto per provare a salvare la faccia coi suoi dopo il via libera di Conte all’opera?

Chi sostiene che bisogna votare contro la mozione M5s commette un errore, si dimostra miope, nasconde dietro la parola “coerenza” una gigantesca paura: il ritorno al voto. Chi nutre questo sentimento, chi teme il giudizio degli elettori, dovrebbe cambiare mestiere. Provate a chiedere ad un italiano che ha votato un partito d’opposizione che cosa si aspetta dalle opposizioni: che votino per una mozione politicamente ininfluente aiutando il governo o che invece escano dall’aula provando ad innescarne la crisi? La risposta è ovvia.

Dunque chi oggi parla di coerenza se ne ricordi pure domani: quando ci dirà che questo governo è il male assoluto per l’Italia. Magari a qualcuno verrà spontaneo porre un quesito: perché non avete provato a farlo cadere quando ne avevate l’occasione, anziché impiccarvi ad una mozione priva di senso?

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