Aprile 10, 2020

L’Italia è Mes male

Per comprendere la cronaca di oggi bisogna fare un salto nella storia di ieri. L’ultima grande crisi, quella del debito sovrano. Corre l’anno 2011: i giganti europei ed economici mondiali vogliono commissariare l’Italia. Al vertice di Cannes tutto è pronto per la Troika. Stiamo per fare “la fine della Grecia”. Il premier è Silvio Berlusconi, che non vuole cedere al piano di assistenza per l’Italia. Indebolito dalle inchieste giudiziarie, deriso dai partner europei (ricordate Merkel e Sarkozy?), ormai è chiaro a tutti che il leader di Forza Italia è a fine corsa. Sarà, ma alla fine in quel summit fa irruzione un signore di nome Barack Obama che sorprendentemente pronuncia queste parole: “I think Silvio is right“. Penso che Silvio ha ragione. Morale della favola: la parabola di Berlusconi è comunque ai titoli di coda. Ma l’Italia è salva.

Ora torniamo al presente. 9 aprile 2020, Eurogruppo. L’Italia di Giuseppe Conte si presenta al tavolo delle trattative per fronteggiare il coronavirus con una frase che è una sentenza: “Mes no, eurobond sicuramente sì“. Il nostro premier ha giocato d’azzardo. Ha fatto la voce grossa in tv e sui giornali. Ha minacciato: “O così o facciamo da soli“. Grave errore: pensare che politica interna e politica estera coincidano. Conte non ha considerato che dall’altra parte del tavolo da poker c’è una giocatrice navigata, esperta. Angela Merkel non sarà ricordata come una statista europea, ma sa bene come vincere la partita della Germania, è il suo sport preferito da 15 anni a questa parte. La cancelliera vede il bluff di Conte, al suo cospetto è un novellino. Giù le carte: Merkel ha il punto e il nostro presidente del Consiglio no. Niente Eurobond, sì al Mes per chi vorrà utilizzarlo. La sostanza è questa. I tweet esultanti di Gualtieri e Gentiloni sono il tentativo (comprensibile) di indorare la pillola. L’Italia ha perso. Almeno per ora. E stavolta nessun presidente americano è intervenuto per dire: “I think Giuseppi is right“.

Poi ci sono le strumentalizzazioni, le solite della destra sovranista, quelli che “Gualtieri ha svenduto l’Italia” e via dicendo. Siamo sul terreno friabile della campagna elettorale, della narrazione distorta per macinare like, voti, rabbia e furore. Lasciateli perdere. La questione è drammaticamente più semplice: Conte ha sfoggiato i muscoli convinto di fare paura a qualcuno. Poi è arrivata Merkel e con un ago lo ha sgonfiato. Lezione per il futuro. Sperando ci sia tempo per rimediare. L’Italia è Mes male.

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