Aprile 14, 2020

Ci vorrebbe Obama

I capelli sono ormai brizzolati. Il collo è quello di un uomo che ha oltrepassato la fase migliore del proprio vigore fisico. Le prime rughe segnano un volto provato da anni di responsabilità fuori dal comune. Ma gli occhi, le labbra, la voce di Barack Obama sono i soliti occhi, le solite labbra, la solita voce di Barack Obama.

Sogno. Speranza. Yes we can. Tutto è possibile per l’uomo del cambiamento. Ma a noi appassionati di politica non sarà dato di vedere la partita di tutte le partite. Negli Stati Uniti vige pur sempre il ventiduesimo emendamento della Costituzione: Obama non correrà per un terzo mandato alla Casa Bianca. Ma la madre di tutte le battaglie, il confronto tra due mondi inconciliabili e opposti, eccolo servito: si scrive Trump contro Biden, si legge Obama contro Trump.

Nulla togliere a Joe Biden. Uomo onesto, storia da film. Dicono gli americani: “Larger than life”, per dire di persone che hanno vissuto più di quanto un uomo o una donna qualunque potrebbero mai pensare di sperimentare in una vita sola. La straordinarietà di Biden sta proprio nell’opposto di questo assunto: nell’ordinarietà di un uomo che ha mostrato la capacità di andare oltre i suoi limiti quando sarebbe stato più facile abbattersi, nel coraggio di rialzarsi quando la vita lo ha colpito duro, mandandolo al tappeto.

Ma Obama è Obama. Dopo mesi in disparte, dietro le quinte, deciso a non intervenire nelle primarie dei Democratici, a non farsi tirare per la giacca, accusato perfino di tradimento dai supporter di Biden stesso – desiderosi che una parola sola dell’amico Barack spazzasse via anzitempo tutti i rivali di Joe – ecco il discorso che sancisce l’essere indispensabile di Obama per il Partito Democratico.

Sì Sanders, ok Biden, sarà Ocasio-Cortez. Ma è ancora Obama l’anti-Trump. Oggi più di ieri. Se Hillary Clinton, con tutti i suoi limiti, aveva una storia politica tale da reclamare la leadership del Partito e aggiungervi l’appoggio di Obama, in questo 2020 nessuno può incarnare meglio dell’ex Presidente l’anima di ciò che può dirsi veramente Democratico.

Nel discorso in cui annuncia il suo sostegno ufficiale a Joe Biden, c’è un passaggio che conta più di tutti gli altri. Quello in cui Obama dice: “Sapete, non potrei essere più orgoglioso dell’incredibile progresso che abbiamo compiuto insieme. Ma se corressi oggi per la presidenza non correrei la stessa corsa del 2008. Il mondo è diverso. C’è così tanto di incompiuto per noi per guardarci indietro“.

Rappresenta il passato, prova a plasmare il futuro. Consapevole che le prossime elezioni saranno le più importanti nella storia degli Stati Uniti. Quelle che diranno da che parte andrà l’America. Da che lato penderà il mondo.

Sul finire, parole come musica: “Join us, join Joe”. Unisciti a noi, unisciti a Joe. È ancora il migliore. Ci vorrebbe Obama.

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