Aprile 26, 2020

La Fase 2 è ancora la Fase 1

Ci avevano raccontato che la Fase 2 sarebbe stata quella di “convivenza” con il virus. Evidentemente nel passaggio dalla Fase 1 alla Fase 2 il governo ha ritenuto opportuno stabilire una fase intermedia: una Fase 1.5. La Fase 2 era solo uno slogan.

Doveva essere la conferenza stampa in cui agli italiani veniva indicato uno spiraglio di luce in fondo al tunnel. Con prudenza, senza abbandonare le misure di distanziamento sociale che abbiamo imparato a conoscere in questi mesi, avendo sempre chiaro che la guerra è ancora lunga e difficile. Ma il risultato è confusionario, insoddisfacente e a questo punto anche scarsamente comprensibile.

Perché non capiamo Conte? Semplice: abbiamo abbassato la curva del contagio, in particolare al Centro-Sud. Dieci o venti giorni di confinamento ulteriore faranno la differenza per la salute in un senso o nell’altro? La risposta è no. Anche tra 10 o 20 giorni dovremo uscire di casa bardati con le mascherine e i guanti. Anche tra 10 o 20 giorni non prenderemo l’ascensore con il nostro vicino. Anche tra 10 o 20 giorni il vaccino non ci sarà.

Fase 2 significa convivenza col virus? Era ora di iniziare, soprattutto in quelle zone che per il momento sono state risparmiate dall’ondata del contagio ma rischiano di essere travolte dal virus economico. Ecco: in questo caso 10 o 20 giorni fanno la differenza eccome, tra riapertura e fallimento. Lo ribadiamo: priorità alla salute, ma una circolazione diversa del virus poteva prevedere disposizioni di diverso tipo da Regione a Regione.

Lo diciamo onestamente: ci aspettavamo ben altro dalla conferenza di oggi. Non abbiamo ascoltato una parola sulla strategia del governo per quanto riguarda i tamponi, il tracciamento dei contagi, l’app Immuni. Abbiamo capito che due amici non potranno incontrarsi a debita distanza. Ma andare a correre al parco sì. Speriamo di essere noi, quelli confusi. Speriamo di non aver colto noi, noi soltanto, la strategia di una task force della quale a questo punto si poteva fare francamente a meno. Speriamo che dal 4 maggio in poi vada tutto bene. Perché finora non è andato tutto bene.

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