Maggio 18, 2020

Recovery Gong: Francia e Germania mettono in riga l’Italia

La sera del 23 aprile, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, annunciò: “Per il Recovery Fund non stiamo parlando di milioni, ma di migliaia di miliardi di euro”.

La sera del 18 maggio, neanche un mese dopo, Angela Merkel ed Emmanuel Macron annunciano che Germania e Francia hanno raggiunto un accordo per un fondo di 500 miliardi di euro. Molto meno dei 2000 miliardi paventati dagli inguaribili “eurottimisti”, ma meno anche dei 1000 miliardi di base proposti dall’Europarlamento.

Siamo evidentemente al di sotto della soglia di galleggiamento, almeno per le esigenze dell’Italia. La speranza nutrita dal governo dopo il “decreto rilancio” da 55 miliardi di euro, e cioè che arrivasse dall’Europa l’ossigeno necessario ad affrontare i prossimi mesi post-pandemia, questa sera appare una fragile illusione.

La centralità acquisita da Conte nel dibattito italiano – più che altro per mancanza di alternative credibili – non sembra evidentemente tradursi in considerazione da parte degli alleati europei. L’asse franco-tedesco torna a dettare se non legge quanto meno l’agenda. E a Palazzo Chigi non resta che ostentare soddisfazione e diffondere una velina nella quale si cita uno “scambio di messaggi sms tra Merkel, Macron e Conte”. Un po’ come scoprire che la propria amata ha una storia con un altro e il giorno dopo commentare: “Sì, ma nel suo cuore, io resterò per sempre”.

La stessa Commissione Europea, scavalcata dall’iniziativa franco-tedesca, è costretta a fare buon viso a cattivo gioco premurandosi di sottolineare, attraverso la presidente von der Leyen, che l’intesa Merkel-Macron “va nella direzione della proposta su cui sta lavorando la Commissione, che terrà conto anche delle opinioni di tutti gli Stati membri e del Parlamento europeo”.

Il bicchiere è inesorabilmente mezzo vuoto. Ci si può consolare con la notizia che i fondi saranno sussidi a fondo perduto e non prestiti da restituire. Si può giustamente osservare che fino a qualche mese fa l’istituzione di un fondo del genere sarebbe stata fantapolitica. Ma alzi la mano chi avrebbe ipotizzato qualche mese fa lo scoppio di una pandemia.

La notizia è che il coronavirus non ha cambiato i rapporti di forza all’interno dell’Europa. Contano sempre i soliti. E noi nei soliti non siamo compresi.

Più che Recovery Fund, per l’Italia è Recovery Gong.

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