Luglio 8, 2020

Conte, Ecce Bombo, i no di Salvini e lo streaming di Meloni: ma qualcuno che pensi all’Italia c’è?

Per una volta la pratica smentisce la teoria: in questo caso il detto che “ogni popolo ha la classe politica che si merita“. Sono ormai diversi mesi che gli italiani si dimostrano migliori dei loro governanti e oppositori. Entrambi calati nella parte della politica forse più avvincente ma certamente meno utile al Paese: quella della polemica quotidiana. Miopi al punto da ignorare che la crisi dilagante che sta colpendo le famiglie italiane oggi, rischia di travolgere domani anche loro. Qualcuno parla di forconi e rivolte sociali, altri pronosticano un ben più istituzionale commissariamento sovranazionale che avrà l’effetto di spazzare via l’intera classe dirigente italiana e di eliminare ogni residua forma di sovranità. Una cosa è certa: giornate come quella odierna autorizzano a pensare che la politica nostrana meriti fischi con annesso lancio di pomodori.

La pantomima dell’incontro tra Conte e il centrodestra si trascina ormai da settimane. Più o meno da quando il premier ha dato il via agli Stati Generali. E nessuno degli attori è esente da colpe. Conte per non aver ascoltato le proposte del centrodestra nella fase dell’emergenza coronavirus e organizzato una sorta di Festival a Villa Pamphilj. Il centrodestra per essersi impuntato sulla sede dell’incontro e aver preferito la polemica alla proposta.

Tutti dimenticando che il dialogo alla vigilia del Consiglio Europeo che stabilirà quanti aiuti otterremo dall’UE è importante per tutte le parti in causa. Per Conte, che non deve più commettere l’errore di pensare a questo incontro come ad una gentile concessione. E per il centrodestra, per dimostrare per una volta con i fatti che al primo posto c’è l’interesse nazionale e non quello del partito. A suggerire uno spirito di collaborazione dovrebbe poi essere il fatto che il Piano Nazionale delle Riforme nel quale il governo inserirà le riforme che l’Italia intende compiere nei prossimi tre anni rappresenta la pietra angolare di un programma a medio-lungo termine che impegnerà anche i futuri esecutivi, potenzialmente di colore diverso rispetto a quello attuale.

Stupisce, dunque, che un premier italiano in visita in Spagna decida di ridicolizzare apertamente l’opposizione, tratteggiandola come Ecce Bombo di Nanni Moretti, così rappresentando l’idea di un Paese diviso e del quale egli rappresenta la parte migliore. Non che il rifiuto di Salvini a presenziare all’incontro col governo (almeno così pare aver deciso per ora, ma il Covid ci ha insegnato che il ragazzo cambia idea spesso) o la richiesta di streaming da parte di una Meloni riscopertasi grillina della prima ora, siano atti politici meritevoli di pubblica lode. Ma quando si è all’estero sarebbe buona norma nascondere le nostre pecche, provare quanto meno a fingere compattezza. Sperando che altrove abbiano di meglio da fare che seguire i nostri deliri, mentre il Paese affonda.

Un commento su “Conte, Ecce Bombo, i no di Salvini e lo streaming di Meloni: ma qualcuno che pensi all’Italia c’è?

  1. Rispetto alla Spagna noi siamo un Paese diviso!! Ogni Paese ha una sua Storia del passato più’ o meno recente e molto da nascondere!!
    La Spagna sembra più’ unita!!! La monarchia probabilmente tiene piu’ coeso il Paese. La terribile dittatura “del recente passato “sembra un ricordo Noi abbiamo tante coalizioni da sopportare e sara’ ancora peggio se dovessero cambiare ancora una volta la leggere elettorale per accontentare questi “sciagurati” partiti che non comprendono l’importanza dell’alterna come una vera dimostrazione della democrazia!!!

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