Ottobre 23, 2020

Almeno De Luca ci mette la faccia

Era nell’aria: Vincenzo De Luca annuncia il lockdown per la Regione Campania. “Niente di più, niente di meno di quello che abbiamo fatto a marzo e ad aprile“. Il governatore sgombra così le ipotesi di una quarantena più blanda nei modi, per i tempi si vedrà. Nell’ormai tradizionale diretta Facebook sull’andamento dei contagi, lo “sceriffo” guarda a quanto sta accadendo in Germania, dove sta diventando una prassi l’applicazione della tesi nota come “Il Martello e la Danza“, dal titolo dell’articolo più letto al mondo sulla gestione del coronavirus, firmato da Tomas Pueyo allo scoppio della prima ondata.

Cosa dice in breve questa teoria? “Che la strategia di mitigazione è probabilmente una scelta terribile e che la strategia di soppressione del virus ha un enorme vantaggio a breve termine“. Attuare la seconda opzione significa che “se martelli il coronavirus, nel giro di poche settimane lo controlli e sei in una condizione molto migliore per affrontarlo“. L’orizzonte temporale fissato da De Luca è di “30-40 giorni di chiusura totale“, ad eccezione delle attività lavorative indispensabili.

Qui nessuno appartiene al “partito del lockdown, ed è chiaro che c’è un problema enorme, in molti casi di sopravvivenza, che riguarda migliaia di famiglie in Campania: senza lavoro, chi porta il pane a casa? In un Paese normale la risposta sarebbe chiara: lo Stato. In questa condizione di déjà vu che investe ogni sfera della nostra quotidianità, tra contagi, paure e incertezze, tornano drammaticamente d’attualità le parole pronunciate mesi fa da Mario Draghi: la sola ricetta per superare la crisi è fare debito. Il rischio adesso però è un altro: che la scelta di De Luca, autonoma rispetto alle indicazioni del governo, non venga supportata dallo Stato, alimentando l’ennesimo cortocircuito istituzionale di questo nostro sgangherato “teatrino Italia”.

Certo, nessuno mette in dubbio che si sarebbe potuto fare di più e meglio, che i mesi estivi siano andati tragicamente persi sotto il profilo della prevenzione, dell’approvvigionamento di mezzi, uomini e risorse per affrontare la seconda ondata. Questo è vero in Campania come in Italia. Ma c’è una fondamentale differenza, oggi, tra De Luca e chi ci governa. C’è chi ha deciso di assumersi la responsabilità di una decisione altamente impopolare adesso – quando ancora serve a qualcosa – e chi invece sta aspettando che la richiesta di un nuovo lockdown venga direttamente dal basso, dagli italiani impauriti e alle corde. E’ una mossa che si spiega soltanto con la volontà di non alienarsi il consenso del popolo, di non esporsi alle critiche (chiaramente meschine) delle opposizioni. Al prezzo – proprio in questi istanti – di migliaia di vite.

Ecco, di questo bisogna dare atto: almeno De Luca ci mette la faccia.

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