Novembre 30, 2020

Lo scaricabarile del governo: prima autorizza lo shopping, poi si preoccupa degli assembramenti

Il governo si stupisce delle file nei centri commerciali, degli assembramenti nelle vie dello shopping. Io mi stupisco che il governo si stupisca.

Non c’era bisogno di essere Einstein per intuire che con il Natale alle porte la gente avrebbe ricominciato ad uscire alla prima occasione utile e dimenticando tutte le prudenze del caso. D’altronde c’erano tutte le avvisaglie di un esito di questo tipo. La mia esperienza personale, cioè di un residente in una Regione rossa appena diventata ad arancione, è quella di chi ha osservato un’applicazione alle restrizioni molto più lasca – per usare un eufemismo – rispetto al lockdown di marzo.

Certo, non hanno aiutato le scalette dei tg e dei talk show, da giorni dominate dalla discussione sulla riapertura degli impianti da sci e sul numero massimo di commensali consentito al cenone di Natale. Così come hanno fatto decisamente male le richieste di alcuni presidenti di Regione, interpreti dell’assegnazione della zona rossa non come una “protezione” nei confronti dei cittadini, ma come una “punizione” da parte del governo.

L’obiettivo dichiarato dei governatori è stato, fin dal principio, quello di “stingere” il colore associato alla propria Regione, come se una gradazione cromatica più intensa fosse sinonimo di stigma, orecchie d’asino e via, dietro la lavagna.

Le colpe maggiori, però, sono com’è ovvio del governo: non solo intervenuto in colpevole ritardo per piegare la curva del contagio, ma pure pronto a cedere al compromesso tra salute ed economia, ignorando i rischi insiti nel periodo natalizio. Con conseguenze che sperimenteremo da qui a qualche giorno, quando i numeri del contagio in calo forniranno a molti l’illusione di aver scavallato il peggio e l’alibi per concedersi una corsa al regalo last minute nel centro commerciale sovraffollato di turno.

Resto dell’idea che meglio sarebbe stato imporre un lockdown di due, tre settimane per resettare i contagi, per concederci un diaframma di tempo sereno in vista del Natale. Ma al di là delle scelte fatte, stride ed è inaccettabile l’atteggiamento di certi esponenti di governo, sorpresi del fatto che i cittadini approfittino dell’allentamento delle restrizioni che loro stessi hanno concesso. Arrivando perfino a criticarli, a bacchettarli in radio e in tv, a compiere uno scaricabarile preventivo in vista della terza ondata. Troppo facile. Era da pensarci prima. Sarà da occuparcene dopo.


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