Maggio 11, 2021

Acque ostili: non è più tempo di “mamma li turchi”

Agata Christie scriveva che “un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. Dal momento che a rischiare la vita sono i pescatori italiani, dovremo accontentarci di una coincidenza per prendere le contromisure necessarie a tutelare i nostri interessi nel Mediterraneo. Prima i colpi di mitragliatrice contro tre pescherecci esplosi a largo della Libia, ora l’attacco a colpi di pietre, con successivo speronamento, operato da 10 pescherecci turchi a Nord Est di Cipro nei confronti del peschereccio italiano di Mazara del Vallo “Michele Giacalone”, impegnato in attività di pesca a largo della costa siriana.

E’ chiaro che il vento nelle acque del Mediterraneo è cambiato. E’ altamente probabile che il Sultano Erdogan abbia autorizzato manovre disturbo nei confronti degli italiani. Fallo di reazione per le parole di Draghi che lo ha definito – a ragione – un dittatore? Provocazione bella e buona per valutare la risposta italiana? Non abbiamo certezze. Sappiamo che è arrivato il momento di reagire ad una situazione inaccettabile.

Mentre scriviamo, un elicottero della Marina si sta dirigendo sul posto. Ad avvertire il comando della Marina Militare italiana e della Guardia costiera è stato Luciano Giacalone, armatore della barca italiana assaltata, allertato a sua volta dal suo comandante. Le sue parole sono un memento: “Ormai è davvero una guerra contro i pescherecci italiani, noi il 3 maggio siamo stati mitragliati al largo di Bengasi e abbiamo deciso di allontanarci dalla Libia, ma ormai ovunque nel Mediterraneo ci aggrediscono”.

E’ necessario che la Marina militare torni a presidiare il Mediterraneo nelle aree di interesse nazionale, così da scoraggiare azioni ostili come quelle poste in essere in questi giorni. Possibilmente prima che ci scappi il morto. Ma bisogna che sia messa nelle condizioni di farlo, sopperendo ad una carenza di uomini e mezzi navali cui porre prontamente rimedio. Le possibilità di rilancio dell’Italia, del suo ruolo internazionale, la sua sicurezza: passano inevitabilmente dal mare. Ed è lì che è necessario investire. Non è tempo di “mamma li turchi“.

Se apprezzi il mio lavoro: clicca qui e fai una donazione!

Lascia un commento