Siena, Renzi apre all’alleanza con Enrico Letta
La conferma di quanto scritto poche ore fa arriva per bocca di Matteo Renzi: è concreta l’ipotesi di un’alleanza con Enrico Letta per le elezioni suppletive del collegio di Siena.
La matematica non è un’opinione: il segretario del Pd per mettersi al riparo da spiacevoli sorprese ha bisogno dei voti dei renziani. Per questo motivo, da ormai diversi giorni, sta parlando con Stefano Scaramelli, il luogotenente di Italia Viva nella circoscrizione senese.
Alle ultime elezioni, le regionali che hanno portato alla vittoria di Giani in Toscana, Scaramelli ha portato in dote alla coalizione di centrosinistra quasi 8mila voti. Più del MoVimento 5 Stelle, che pure correva in solitaria, fermatosi a 7.500 voti. Letta ha capito che la strada per la vittoria in un collegio che è “contendibile” passa innanzitutto dall’assicurarsi i voti ottenuti un anno fa. Per questo motivo l’interlocutore principale è Italia Viva, con buona pace del MoVimento 5 Stelle.
Renzi questa mattina ha confermato a Rai News la disponibilità a stringere un’intesa con Letta e il PD: “Enrico Letta si candida alle suppletive di Siena, sta parlando con il nostro responsabile locale e stanno valutando insieme un’alleanza. Ovviamente a me farebbe piacere“.
Si tratta di una mossa intelligente. Renzi non pone veti, né ha interesse ad aiutare la destra sovranista come sostengono molti giornali (fantasie). Piuttosto la sua disponibilità a trattare è perfetta per far venire a galla l’atteggiamento dispotico del MoVimento 5 Stelle nei confronti del Pd. Sulla giustizia va bene, ma Letta può rischiare di sacrificare la sua carriera politica sull’altare dei diktat di Conte? Difficile.
Il segretario dem, peraltro, sa di avere almeno in questo caso il coltello dalla parte del manico con l’avvocato. Per lui si è speso personalmente, lo ha difeso dalle (facili) accuse che il suo atteggiamento su materie sensibili – dal silenzio sul ddl Zan alla guerriglia sulla giustizia – avrebbe consentito. Adesso è lecito attendersi qualcosa in cambio: ad esempio il sostegno del MoVimento 5 Stelle in una partita che è cruciale per il futuro personale di Enrico Letta. Anche se c’è Renzi in coalizione.
Conte sarà leale?