Agosto 1, 2021

Salvini, ultimatum a Draghi: “Fermi sbarchi o sostenerlo sarà un problema”

Effetto Papeete. Matteo Salvini ad agosto perde lucidità e commette errori potenzialmente fatali. E’ successo nel 2019, quando chiese “pieni poteri” e ottenne di perdere il posto al governo. E forse è successo nella tarda serata della prima domenica d’agosto 2021, quando il leader della Lega, da Milano Marittima, ha lanciato il suo ultimatum a Mario Draghi.

Alla festa della Lega di Cervia, Salvini attacca: “Ho scritto a Draghi e gli ho detto che entro agosto il problema degli sbarchi va risolto“. Nel mirino finisce soprattutto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese: “Se il ministro non è in grado di risolvere questo problema, ne prenda atto e ne tragga le conseguenze. Faccia qualcosa, blocchi questi arrivi”. Poi la bordata contro il premier, la sortita che tradisce l’immaturità politica di Salvini, che spiega l’insofferenza di Giorgetti: “Sostenere un governo che accetti questi numeri di sbarchi, per noi della Lega sarebbe un problema”.

Salvini torna in modalità 2019: “Non è possibile chiedere il Green pass agli italiani per andare a Gardaland o in pizzeria e poi far sbarcare migliaia di clandestini senza controlli e senza regole. Questo è un problema che entro agosto va risolto“. Anzi, occorre intervenire subito: “Ci sono 800 clandestini a bordo di due navi di Ong stranieri. Io chiedo di bloccare questi arrivi che chiederanno un porto all’Italia, e non capisco perché dovremmo darglielo“.

Poi ribadisce:”Sostenere un governo che in quanto a sbarchi sta facendo peggio di quanto faceva Alfano, per noi è difficile. Il governo Draghi sta facendo bene da tanti punti di vista, ma l’immigrazione è un colabrodo“.

Siamo tornati alla politica degli hashtag, quella dei #portichiusi.

Si tratta di una regressione che non porterà risultati. A meno che Salvini non conti sul fatto di risolvere il problema “entro agosto” nel senso che da settembre in avanti storicamente il numero di sbarchi crolla, perché finisce l’estate.

Ecco, questo tipo di approccio è ben più realista di quello che spera di condizionare Mario Draghi con degli ultimatum improbabili lanciati dal Papeete.

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