Agosto 7, 2021

La battuta arrogante di Conte: “Restituirò dignità alla Politica”

Tra le prime parole che pronuncia, nel messaggio che serve ad ufficializzare la sua incoronazione a presidente del Movimento 5 Stelle, c’è “finalmente“. Avverbio che tradisce tutta la fatica compiuta da Giuseppe Conte per eliminare la locuzione “in pectore” accanto alla parola leader.

Eppure, dei 3 minuti e 46 secondi di videomessaggio “alla Conte“, in quel profluvio di avverbi, di “articolato“, di “sostenibile” ed “eco-sostenibile“, l’avvocato non si fa mancare un passaggio arrogante. Arriva quando dice: “Riporrò tutto il mio impegno per non deludere le vostre aspettative, per restituire la massima dignità alla Politica, quella che piace a noi, con la P maiuscola“.

Conte comunica di fatto due concetti: il primo è che la politica abbia perso la sua dignità; il secondo è che serva lui per recuperarla. Siamo dinanzi ad un’affermazione che in un caso è offensiva, nell’altro superba.

Soprattutto per com’è arrivata l’elezione di Conte. Ovvero: in una consultazione non aperta a tutti, in cui hanno votato 67.064 iscritti su 115.130 aventi diritto – di fatto poco più di uno su due (il 58,25%) – e nella quale l’avvocato ha sì ottenuto un plebiscito (ha preso 62.242 voti, vale a dire il 92,8%) ma senza neanche uno sfidante a contendergli il ruolo di Presidente.

Attenzione: Conte avrebbe vinto comunque, onestà intellettuale vuole che questo aspetto sia sottolineato. Perché nel Movimento 5 Stelle, soprattutto nella sua base di elettori, viene visto più o meno come il salvatore della Patria.

Ma presentarsi come colui che restituirà dignità alla Politica, e poi arrivare al potere per mezzo di un processo elettorale neanche lontanamente paragonabile all’elezione di un sindaco di provincia (lì almeno i candidati sono più di uno), ecco, questo è veramente un azzardo, un grave peccato di presunzione.

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