Il nuovo governo Talebano non è “distensivo”
Al vertice della piramide talebana, in qualità di Guida Suprema c’è il mullah Hibatullah Akhundzada: nei 5 anni di terrore e oscurantismo vissuti dall’Afghanistan dal 1996 al 2001, lui era il capo della “giustizia” – e mi scuso se le virgolette sono solo due, ne servirebbero altre – talebana. Stiamo parlando di questo volto rassicurante.
Il premier è il mullah Mohammad Hassan Akhund, un signore che figura nella lista dei terroristi dell’Onu. Per lui parla il curriculum: fu consigliere politico del mullah Omar. E’ l’uomo, nella foto in basso, dal sorriso bonario:
Il vicepremier è il mullah Baradar: è la mente politica dell’organizzazione. Ha vissuto tutte le stagioni della storia talebana, dai Sovietici ad oggi, risultando ogni volta decisivo per la presa del potere. E’ stato arrestato, gli americani lo hanno liberato, è uscito di prigione e ha siglato l’accordo con l’amministrazione Trump. Mettendola nel sacco. Baradar ha il cervello fino ed un grande fegato. Viene considerato il genero del mullah Omar. Fa parte anche lui della “famiglia”.
Altri due nomi, emblematici dell’intera squadra di governo. Mawlawi Mohammad Yaqub: così potrebbe risultare anonimo, uno fra tanti, ma è il figlio del mullah Omar, sanguinario leader dei Talebani, nonché ministro degli Esteri e governatore di Kandahar negli anni del primo governo, tra il 1996 e il 2001. Non è un pivellino, proviene dalla “commissione militare” dei talebani: negli anni passati rifiutò di giurare fedeltà al mullah Mansour, il successore di suo padre. Si sente un predestinato: adesso sarà il ministro della Difesa.
Chiusura per Sirajuddin Haqqani, nuovo ministro dell’Interno. Si tratta di un signore su cui pende una taglia da 5 milioni di dollari, un ricercato dell’FBI. Il padre fondò la temibile organizzazione terroristica nota come rete Haqqani. E’ l’uomo dei kamikaze, l’incubo degli americani che in questi 20 anni temevano di restare vittime dei suoi attentati. Adesso controllerà la sicurezza dell’Afghanistan. Lui, l’uomo del terrore.
Questo è un breve quadro del nuovo governo Talebano in Afghanistan. Che serva da ripasso a chi dice che con questi “signori” si dovrà parlare, magari arrivando un giorno a riconoscerli ufficialmente, se si comporteranno “bene”. Da queste prime informazioni si può già dire con certezza che no, “il nuovo governo talebano non è distensivo”.