Attacco ad Ahmad Massoud: morte sfiorata e fuga tra le montagne
Ahmad Massoud sarebbe sfuggito ad un attacco aereo.
La notizia arriva in piena notte. A diramarla un account social vicino alla Resistenza nel Panjshir, secondo cui il raid sarebbe stato condotto da elicotteri pakistani.
Non siamo in grado di dire se i velivoli appartengano realmente ad Islamabad o se invece si tratti di propaganda. Bisogna intendersi su un punto: anche la Resistenza sforna informazioni non sempre veritiere. Le bugie non le pronunciano solo i cattivi della storia.
L’idea di un Paese straniero, in questo caso il Pakistan, che manovra i Talebani come un grande burattinaio, può servire a spingere il popolo afgano dalla parte dei ribelli, dalla parte di coloro che non vogliono piegarsi al terrore ma soprattutto inchinarsi al cospetto di un’altra potenza esterna.
Eppure, prudenza a parte, ci sono abbastanza motivi per ritenere credibile un coinvolgimento diretto del Pakistan nelle operazioni condotte dai Talebani nel Panjshir. Uno su tutti: la presenza, pochi giorni fa a Kabul, di Faiz Hameed, capo dei servizi di intelligence pakistani, fotografato in un hotel della capitale afgana. Solo un caso?
Ahmad Massoud sarebbe in ogni caso sopravvissuto all’attacco, probabilmente in maniera rocambolesca. Adesso, viene precisato, si trova in una località sicura sulle montagne dell’Hindu Kush. Si tratta della catena montuosa all’interno della quale è incastonato il Panjshir. La sua terra, quella di suo padre.
I suoi sostenitori stanno pregandolo di lasciare la regione: credono che la sua sopravvivenza, in ottica futura, conti più della Resistenza stessa. Potrebbero non avere tutti i torti.
A quasi 20 anni esatti della morte del Leone del Panjshir, ucciso in un attentato vigliacco firmato Osama bin Laden, chi crede nella libertà per l’Afghanistan non può che pregare, e sperare. Che il destino abbia in serbo per Ahmad Massoud un epilogo diverso da quello dell’eroe che oggi tutti rimpiangono. Che la fortuna continui ad assisterlo, nei bunker scavati nelle montagne. Che non perda l’equilibrio, sporgendosi troppo, mentre cerca di specchiarsi nel cielo del Panjshir, sperando di scovare nei suoi riflessi il volto del padre.
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Un commento su “Attacco ad Ahmad Massoud: morte sfiorata e fuga tra le montagne”
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E comunque, dopo l’attacco dei caccia ed elicotteri dalla base del Tagikestan contro i carri ed il resto del taleban e i commandos pakistani, il Generale dei servizi pakistani se ne è tornato a casa. Poi si incontreranno presto a Doshnbeh, tutti dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai.