Settembre 27, 2021

Intervista a Rotondi (parte 2): “Beppe Sala e Berlusconi insieme? Non è fantapolitica”

Prosegue la chiacchierata con l’onorevole Gianfranco Rotondi, a partire dalla (sottovalutata) lettera inviata da Silvio Berlusconi ad Avvenire. Il Cavaliere parla per Forza Italia e per il PPE di “valori in sintonia con la Chiesa senza in alcun modo né dare un carattere confessionale alla nostra azione, né voler strumentalizzare la Chiesa rivendicando un collateralismo che non esiste più in Italia – ed è un bene che sia così – almeno dalla fine dell’esperienza storica della Democrazia Cristiana. Per questo – aggiunge Berlusconi – il dialogo con la Chiesa Cattolica è fatto di naturale sintonia sui princìpi, ferma restando la necessaria autonomia della politica e la totale libertà della Chiesa rispetto a qualsiasi logica di schieramento“.

D. Onorevole, Lei di Democrazia Cristiana se ne intende: si può dire che Berlusconi sia stato l’ultimo grande interlocutore del mondo cattolico? Che fine ha fatto quell’elettorato? Esiste ancora?

R. L’elettorato cattolico ha rappresentato un’entità unitaria fino all’inizio degli anni Novanta, poi iniziò l’elezione a favore della Lega. Con la fine della Dc l’interlocutore principale del mondo cattolico e stato Berlusconi, questo è innegabile.

D. Lei ha fondato l’associazione “Verde è Popolare”. Qualcuno dice, “è il divertimento estivo di un democristiano”. Però i dati che arrivano dalle elezioni in Germania – soprattutto l’analisi del voto giovanile – ci dicono che il tema ambientalista è il futuro. Qual è l’elemento di novità che vuole portare nella politica italiana con Verde è Popolare? Si dice che stia covando una lista “verde” guidata da Beppe Sala e “patrocinata” da Berlusconi: fantapolitica?

R. Non è fantapolitica. Intanto vediamo che tipo di governo verrà fuori in Germania, e questo come sempre condizionerà per vasi comunicanti anche la nostra politica. Se i Verdi aderiranno a un neo-frontismo, si porrà il problema di proporre nell’area moderata una forza rappresentativa della sensibilità ambientalista. Se invece i Verdi andranno al governo con la Cdu, allora saremo in una fase diversa e in Italia si apriranno scenari sorprendenti.

D. Chiudo con una sua frase di pochi giorni fa, per me bellissima: “La leadership è un fenomeno complesso, è come quando si afferma la bella del liceo: non c’è un’elezione che la norma, ma lei è così perché quando entra in una festa attira a sé tutte le attenzioni. Il leader è uguale: non lo elegge nessuno, o c’è o non c’è. Ecco, oggi al centrodestra manca la bella del liceo“. La scuola è ricominciata da un po’: della bella del liceo ancora nessuna traccia?

R. Dopo il Quirinale si riapre il salone delle feste, e lì vedrete che apparirà la bella del liceo.

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Grazie onorevole Rotondi.

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