3 Novembre 2021

Il nome della Rosy. C’era la Bindi sul taccuino di Conte per il Quirinale

Rosy Bindi al Quirinale. Anche di questo hanno ragionato Enrico Letta e Giuseppe Conte nell’ultimo pranzo insieme.

Quello dell’ex presidente della Commissione Nazionale Antimafia è infatti uno dei (tanti) nomi di area dem che ambiscono al Colle. Tra questi rientrano ad esempio Dario Franceschini, Paolo Gentiloni e – checché ne dica – Romano Prodi. Ma è su Rosy Bindi che Letta e Conte hanno trovato la massima convergenza.

Oltre ad essere donna – sì, la carta del genere viene ritenuta da chi fa le trattative un’arma in più – la Bindi non vanta soltanto una storia di appartenenza al Pd (è stata, prima di diventarne presidente dal 2009 al 2013, parte del comitato promotore ai tempi della sua fondazione), ma anche un passato di dichiarazioni ammiccanti nei confronti di Giuseppe Conte.

Febbraio 2021. Sono i giorni in cui Conte sta per lasciare Palazzo Chigi: “Spero davvero che Conte possa essere candidato a Siena, che è il mio collegio. È una risorsa che non va sprecata.” Sempre Febbraio 2021: “Io personalmente gli avrei dato una terza possibilità“. Per non parlare della frase che Conte ha registrato e aveva già pensato di spendere per convincere l’ala più dura e pura dei grillini, questa pronunciata solamente a settembre: “Non sento da Draghi parlare di mafia. Abbia il coraggio di pronunciare quella parola“.

Peccato che il progetto di lanciare una candidatura unitaria sia destinato a fare flop. Quello della Bindi sarà al massimo il nome di un candidato di bandiera, spendibile fino alla quarta votazione, sapendo di bruciarlo.

Perché nessuno può pensare che Renzi, che della Bindi fece uno degli obiettivi della sua opera di rottamazione, possa davvero scegliere di sostenere un profilo di questo tipo per issarlo sul Colle più alto della politica italiana. E lo stesso dicasi per il centrodestra, con Berlusconi che non ha mai cambiato idea sul conto della Bindi: “E’ più bella che intelligente“. Eppure la notizia è questa: della rosa di nomi, Conte aveva scelto Rosy.

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