Novembre 10, 2021

Fedez candidato alle elezioni 2023? L’indizio web e la realtà

Prima la notizia: il rapper Fedez ha registrato sul web un dominio dal nome difficilmente fraintendibile, “fedezelezioni2023.it“. Si tratta attualmente di un contenitore vuoto, come chiunque può verificare digitando l’indirizzo in questione. La schermata che si ottiene è la seguente:

A procedere all’acquisto del dominio è stata la ZDF. Non la nota rete televisiva tedesca, ma la società di famiglia di Fedez (ZDF è di fatto Fedez al contrario).

Ebbene, cosa vuol farne Fedez di questo sito?

Come detto si tratta di un dominio che lascia poco spazio a dubbi: il 2023 è infatti l’anno in cui avranno luogo le elezioni Politiche (salvo fine anticipata della legislatura, oggi non all’orizzonte); di più: la presenza stessa del nome Fedez indica chiaramente quanto meno il progetto di un coinvolgimento in prima persona del rapper.

Dobbiamo dunque aspettarci una discesa nell’agone politico di Federico Lucia in arte “Fedez”?

Indizi rispetto ad una volontà di incidere sulla vita politica italiana da parte del diretto interessato ve ne sono stati molti in questi mesi: il discorso al Concertone del primo maggio e gli attacchi indirizzati a coloro che si sono schierati contro il ddl Zan sono gli esempi più lampanti di ciò. Da qui però a dire che Fedez correrà alle prossime elezioni ce ne passa. Sarà di certo il cantante stesso, nelle prossime ore, a fare chiarezza sulle sue intenzioni: difficile, visto il clamore suscitato dalla notizia, che possa far finta di niente.

Le ipotesi

Certo le ipotesi in campo sono molteplici: esiste la possibilità che si tratti di una trovata pubblicitaria, come pure che il dominio in questione serva a Fedez per creare, in vista del 2023, uno spazio all’interno del quale ospitare i politici e gli attivisti con i quali sente di essere maggiormente in sintonia, così da sostenere – sempre da fuori – i temi che più gli stanno a cuore. Sarebbe, quest’ultimo, un perfetto esempio di quella che Lorenzo Pregliasco di YouTrend chiama “Politica Netflix“, ovvero l’intenzione da parte di influencer, e in generale soggetti non politici, di dettare l’agenda su particolari argomenti.

Vero, c’è anche la terza ipotesi: quella che realmente Fedez stia mettendo in cantiere di candidarsi alle prossime Politiche. Tempi stretti a parte, l’impressione di chi scrive è però che questa ipotesi sia anche la meno credibile.

E non si tratta di ripetere il tragico errore di Fassino, che a Beppe Grillo disse: “Faccia un partito e vediamo quanti voti prende“, per poi scoprire che il comico prendeva più voti di lui. No, più che altro vuol dire analizzare la storia di Fedez, quella di un personaggio che in passato ha dimostrato di essere molto attento a tutelare i suoi interessi (stabiliti da contratti milionari) e di essere per questo attento a non calpestare i piedi di colossi, quali Amazon (di cui è testimonial), quando questo significava andare contro il proprio business.

Insomma: Fedez ha condotto legittimamente battaglie per i diritti (di alcuni), dimenticando quelli di molti altri per ragioni chiaramente personali. Questo è il destino di un brand vivente quale quello dei Ferragnez, per i quali va bene schierarsi, ma solo su certi temi e fino ad un certo punto. Fino a quando, cioè, il prezzo da pagare non diventa troppo alto da sostenere.

Ad entrambi conviene allora continuare a fare ciò che hanno fatto finora: Politica Netflix. La politica e basta, quella che si fa alle elezioni, per il momento può attendere.

L’articolo si chiude con la disponibilità di chi scrive a fare ammenda nel caso in cui Fedez si dimostrasse un uomo così libero da scendere in campo. E con la promessa di riconoscere al rapper il coraggio – se dovesse trovarlo – di essersi messo in discussione cimentandosi non solo con le urne (paradossalmente la parte più semplice) ma soprattutto con l’arte del compromesso, ben più difficile da esercitare rispetto alla creazione di un post populista su Instagram.

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