11 Novembre 2021

Niente bis. La frase con cui Mattarella si chiama fuori dalla corsa al Quirinale

E’ bastato che negli ultimi giorni qualcuno suggerisse sottovoce che “sì, Mattarella non vuole il bis: ma se proprio non si trovasse nessuno…“, per portare il diretto interessato a chiarire nuovamente l’indisponibilità a prolungare il proprio mandato sul Colle più alto della politica italiana.

In un incontro al Quirinale in occasione dei 20 anni della morte di Giovanni Leone, capo dello Stato tra il 1971 e il 1978, Mattarella si è infatti reso protagonista di una frase difficilmente equivocabile. E’ accaduto quando ha citato il messaggio sulle riforme istituzionali che lo stesso Leone inviò al Parlamento il 15 ottobre 1975, chiedendo di introdurre “la non rieleggibilità del presidente della Repubblica con la conseguente eliminazione del semestre bianco”.

Parole, quelle di Mattarella, che tutto sono meno che una coincidenza, visto anche il loro tempismo. Esprimono invece il convincimento del capo dello Stato della necessità di limitare ad un solo mandato il periodo al vertice delle istituzioni.

Già a febbraio Mattarella mise in chiaro le cose, citando questa volta Antonio Segni. Disse: “Fu anche l’occasione per esprimere la convinzione che fosse opportuno introdurre in Costituzione il principio della “non immediata rieleggibilità” del Presidente della Repubblica. In quell’occasione Segni definiva “il periodo di sette anni sufficiente a garantire una continuità nell’azione dello Stato”. Inoltre – aggiungeva – “la proposta modificazione vale anche ad eliminare qualunque, sia pure ingiusto, sospetto che qualche atto del Capo dello Stato sia compiuto al fine di favorirne la rielezione”. Di qui l’affermazione che “una volta disposta la non rieleggibilità del Presidente, si potrà anche abrogare la disposizione dell’art.88 comma 2° della Costituzione, che toglie al Presidente il potere di sciogliere il Parlamento negli ultimi mesi del suo mandato”“.

Insomma, parole chiare per chi vuole intenderle: niente bis, Mattarella si chiama fuori.

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