Dicembre 17, 2021

Su Conte e Draghi aveva ragione Renzi. Ora lo dice anche l’Economist

Piccola premessa. Ogni anno l’Economist, definito da alcuni la migliore rivista al mondo, elegge il “Paese dell’anno“. Ad essere indicato come tale – badate bene – non è lo Stato che sta meglio di tutti gli altri a livello economico o sociale. No, il prescelto è il Paese che nell’ultimo anno ha fatto registrare i maggiori miglioramenti in diversi ambiti.

Questa non è una notazione banale. L’Economist, giacché è vero che per rialzarsi bisogna essere prima caduti, fornisce così due indicazioni: non solo quella su chi ha lavorato meglio ma, di fatto, anche quella su chi aveva lavorato peggio.

Premessa conclusa. Il Paese dell’anno per il 2021 secondo l’Economist è l’Italia. E molto del merito, secondo il settimanale, è di Mario Draghi. Il capo del governo, scrive la rivista britannica, è “competente e rispettato a livello internazionale“, al punto che l’ipotesi che possa essere eletto al Quirinale lasciando sguarnita la cabina di comando a Palazzo Chigi suscita non poca preoccupazione.

Al premier viene riconosciuto di aver messo in sicurezza il Paese conducendo una campagna vaccinale di successo. E all’Italia di avere “per una volta, un’ampia maggioranza di politici” che “ha messo da parte le proprie divergenze per sostenere un programma di riforme profonde“, ovvero il PNRR.

Il riconoscimento dell’Economist è importante a maggior ragione considerando che il settimanale ha una storia di insulti e accuse veementi nei confronti dell’Italia e dei suoi leader. Guar…

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