Gennaio 5, 2022

Cronaca di un Cdm da ricordare: così Draghi ha sconfitto i populisti

5 gennaio 2022: Draghi ha fatto Draghi.

Due ore. Tanto è durato un Consiglio dei ministri da ricordare. In primis perché passerà alla storia come quello in cui è stato varato l’obbligo vaccinale per gli over-50. In secondo luogo per la tensione registrata durante la riunione, tale da convincere i partiti che “questa maggioranza ha un futuro solo se c’è Draghi a guidarla“.

Ma andiamo ai fatti.

Il premier si presenta in Consiglio dei ministri facendo questa premessa: “I provvedimenti di oggi vogliono preservare il buon funzionamento delle strutture ospedaliere e, allo stesso tempo, mantenere aperte le scuole e le attività economiche. Vogliamo frenare la crescita della curva dei contagi e spingere gli italiani che ancora non si sono vaccinati a farlo. Interveniamo in particolare sulle classi di età che sono più a rischio di ospedalizzazione per ridurre la pressione sugli ospedali e salvare vite“.

Draghi, che sprovveduto non è ed ha annusato l’aria già dalla cabina di regia del primo pomeriggio, pronuncia queste parole nel tentativo di depoliticizzare il confronto, che già immagina durissimo. Allo scopo gioca altri due jolly: ad intervenire sono infatti gli scienziati, Franco Locatelli e Silvio Brusaferro, i quali spiegano ai ministri in ascolto che una stretta è necessaria. E che il rischio di vedere collassare il sistema sanitario esiste se non si decide di intervenire sulla platea di non vaccinati.

La mossa produce gli effetti sperati solo fino ad un certo punto. La Lega vorrebbe approvare l’obbligo vaccinale soltanto per le persone a partire dai 60 anni. La motivazione è quella di tutelare autotrasportatori e lavoratori edili no vax che altrimenti, sostiene Garavaglia, portavoce del Carroccio vista l’assenza di Giorgetti, perderebbero il lavoro.

Draghi però da questo orecchio non ci sente. Con la sponda di Pd, Forza Italia, Italia Viva e del ministro Speranza tenta il colpaccio: inserire l’obbligo dai 40 anni in poi. Se lo strike non riesce è perché il Movimento 5 Stelle tituba quel tanto che basta a non isolare il Carroccio. La cosa in effetti un po’ sorprende, dal momento che Draghi prima di iniziare il Cdm si era intrattenuto al telefono proprio con Conte.

Sì, proprio con l’avvocato che stando ad alcuni rumours starebbe preparando un documento anti-Draghi. Ma cambia poco: il presidente del Consiglio si impone perché l’obbligo vaccinale valga per gli over-50, la fascia più a rischio. Si colpisce così una folta pattuglia di no vax, all’incirca 2 milioni e mezzo di persone ad alta probabilità di finire in terapia intensiva.

La mossa promette di essere un “game-changer” nella gestione della pandemia. E Draghi è soddisfatto. Così, quando la Lega inizia a scalciare, con Garavaglia in continuo contatto con Salvini, e i ministri leghisti fanno filtrare una nota in cui minacciano di sfilarsi se verrà approvato il Super Green pass per accedere agli esercizi dedicati ai servizi per la persona (parrucchiere, estetisti, ecc) oltre a centri commerciali, banche ed uffici pubblici, il premier fa sfogare i riot…

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