Febbraio 16, 2022

Ucraina, perché Putin (per ora) sta vincendo. Biden e la regola N°1 del manuela di guerra

Vladimir Putin passerà alla storia come un grande tattico. Dategli un problema da risolvere (in geopolitica è ciò che si definisce “strategia“): egli sarà in grado di escogitare una miriade di soluzioni per venirne a capo. Il leader del Cremlino conosce a memoria le pagine del manuale della guerra e di quello del negoziato. E in questi giorni di trattative sul futuro dell’Ucraina sta fornendone dimostrazione plastica.

Putin conosce l’arte della dissimulazione: ha delle carte in mano e diversi mazzi nascosti nelle maniche della camicia. Ogni tanto guarda il croupier, sospira, prende tempo, sorride, poi dice “parole“, ma nel frattempo prepara i fatti. La metafora del pokerista è perfetta per descrivere la sua abilità. Vladimir Vladimirovich è un freddo, un uomo di ghiaccio. George W. Bush disse di essere “riuscito a cogliere la sua anima“. Joe Biden invece, ai tempi della presidenza Obama, in un colloquio a Mosca fece intendere di aver avuto tutt’altra impressione: “Signor primo ministro”, disse l’allora vicepresidente a Putin, “la guardo negli occhi. Non penso che abbia un’anima”. L’uomo del Cremlino, senza distogliere lo sguardo, gli sorrise gelido: “Ci capiamo

Putin sta vincendo la mano di poker

Questo giocatore esperto, navigato, sopravvissuto politicamente a tanti suoi (ex) colleghi occidentali, l’uomo che incarna la Russia, usa la potenza militare come strumento di deterrenza, ammassa oltre 150mila truppe (stima della Casa Bianca) al confine per mettere pressione all’Occidente e senza sparare un colpo ottiene di essere riconosciuto come interlocutore dall’America di Joe Biden. Chapeau, difficile fare meglio.

Biden e la regola numero 1 del manuale della guerra

Nel frattempo tiene col fiato sospeso il mondo intero, l’intelligence americana cerca di capire se è davvero in grado di anticipare le mosse dell’autocrate e svela ai quattro venti i suoi piani per cercare di mandarli all’aria. Ma intanto a Washington – per non saper né leggere né scrivere – si decide di chiarire urbi et orbi che “nessun soldato americano difenderà l’Ucraina“. Tradotto: nessuno vuole morire per Kiev.

Biden dimostra di avere presente la regola aurea che il generale Bernard Law Montgomery, Lord di El Alamein, fissò durante un dibattito alla Camera dei Lord, il 30 maggio del 1962: 

“La prossima guerra di terra sarà molto diversa dall’ultima, in quanto dovremo combatterla in modo diverso. Nel prendere una decisione in merito, dobbiamo prima essere chiari su alcune regole di guerra. La regola 1, alla pagina 1 del libro di guerra, è: “Non marciare su Mosca”. Ci hanno provato in tanti, Napoleone e Hitler, e non va bene. Questa è la prima regola. Non so se le vostre signorie conoscano la regola 2 della guerra. È: “Non andate a combattere con le vostre truppe di terra in Cina”. È un paese vasto, senza obiettivi chiaramente definiti, e un esercito che vi combattesse verrebbe inghiottito dai cosiddetti Ming Bing, gli insorti del popolo”.

Il ver…

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