La Russia ora minaccia la Moldova: obiettivo Transnistria, “prove di oppressione delle minoranze”
L’esercito russo punta al “pieno controllo” dell’Ucraina meridionale e a creare un accesso diretto verso la Transnistria, l’enclave separatista filorussa in Moldova. Il comando del Distretto Militare Centrale (CFD) della Russia ha infatti delineato questo obiettivo come parte della “seconda fase” della sua operazione militare in Ucraina.
Minacce chiarissime da parte del Cremlino, affidate ad una dichiarazione, riportata da TASS e Interfax, di Rustam Minnekayev. Il comandante ad interim del CFD ha detto che la Russia prevede di stabilire il pieno controllo sul Donbass e sull’Ucraina meridionale, consentendo l’accesso alla Transnistria dove, ha affermato, ci sono prove di “oppressione della popolazione di lingua russa“. Un copione che ricorda in maniera sinistra quello utilizzato per giustificare l’intervento nelle Repubbliche di Donetsk e Luhansk, nonché nel 2008 nell’Ossezia del Sud, in Georgia.
Il timore di Kiev è che la Russa possa utilizzare la Transnistria per lanciare attacchi nell’Ucraina occidentale e circondare le forze ucraine nel sud del paese, specialmente intorno alla regione di Odessa.