Settembre 26, 2022

Pd, Enrico Letta tentato dal passo indietro: notte drammatica per il segretario, poi la richiesta…

Adesso che farà?“. È la domanda che resta sul taccuino, quella che circola insistemente da ore, senza bisogno che a svelare il soggetto sottinteso siano i suoi nemici interni ed esterni, rivelandone la destinazione: “Se ne tornerà a Parigi“. Sì, perché è Enrico Letta l’oggetto delle indiscrezioni impazzite da questa notte e fino a stamattina: è il suo futuro a tenere banco, dentro e fuori il Nazareno…

Letta tentato dalle dimissioni: il momento più drammatico durante lo spoglio..

Nella segreteria Pd c’è stato un momento drammatico, ad un certo punto dello spoglio. Per almeno un paio d’ore si è stagliato all’orizzonte il cigno nero: la possibilità di restare sotto il 18% ottenuto da Renzi e nel 2018 e il rischio concreto di essere agganciato, se non addirittura superato, dal Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte. È stato in quegli istanti interminabili che Enrico Letta ha messo sul tavolo le proprie dimissioni. Un atto dovuto, nell’ottica del segretario, convinto di doversi assumere pubblicamente la responsabilità di una sconfitta epocale.

Gli attacchi provenienti dai alcuni dei suoi avversari interni, a notte fonda, non hanno migliorato l’umore di Letta. Il segretario prima del voto aveva messo in preventivo una sconfitta e deciso non a caso di circondarsi di pretoriani in Parlamento pronti a difenderlo. Quello che non aveva messo in conto era un ko di queste proporzioni, la caduta del “red wall”, la sconfitta in alcuni collegi considerati blindati.

Fonti consultate in questi minuti sottolineano che il primo istinto di Letta sarebbe ancora questo: rassegnare le proprie dimissioni, ma dal gruppo dirigente a lui più vicino è arrivata la richiesta di resistere alla guida del partito. Traduzione: l’ex premier è chiamato a fare da bersaglio. Un deputato dem uscente la mette così: “Ora Enrico deve accettare di prendersi gli attacchi di chi gli vuole male e traghettare il Pd verso un Congresso ordinato. Sarà lui il candidato a marzo? Ad oggi non vedo come questo sia possibile“.

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