Novembre 3, 2022

Lombardia, Letizia Moratti apre il grande gioco: partiti in subbuglio, e Renzi prepara la nuova “mossa del cavallo”

Per una volta ha sbagliato pronostico pure lui. Anzi, per la seconda volta in pochi mesi. Il soggetto sottinteso è Matteo Renzi, specialista di previsioni politiche (un motivo ci sarà se in Transatlantico i suoi pareri sono sempre così richiesti), colto di sorpresa dallo strappo di Letizia Moratti in Regione Lombardia.

Fino a pochi giorni fa era sicuro che il centrodestra sarebbe riuscito a mettere una pezza ad una situazione divenuta nel corso delle settimane a dir poco imbarazzante. La convivenza (im)possibile con il presidente di regione Attilio Fontana aveva infatti convinto Matteo Renzi che alla fine per Moratti sarebbe spuntato un posto da ministro, un incarico tale da farle dimenticare la promessa (fattale sul serio) al momento di entrare nell’amministrazione lombarda: quella che a guidare la coalizione di centrodestra, nel 2023, sarebbe stata lei.

Niente da fare, invece: la quadra non si è trovata. E il fatto che ciò non sia avvenuto ha confermato al leader di Italia Viva la sensazione che “ormai a fare politica siamo rimasti in pochi“, come avrebbe confidato ad un collega senatore. Un po’ come dire che la partita è stata gestita male, con approssimazione, in primis da Matteo Salvini, che appena una settimana fa incontrava Letizia Moratti nella speranza di evitare al centrodestra il rammarico per un clamoroso autogol.

Come siano andate le cose dopo quell’incontro è storia, mentre già ore si ragiona di futuro prossimo: ovvero delle elezioni Regionali all’orizzonte. Anzi, alle porte, perché pare che Attilio Fontana stia meditando di andare al voto quanto prima, per non dare alla Moratti il tempo di organizzarsi.

Come dite? Volete sapere qual è l’altra volta in cui Renzi ha fallito previsione? Va bene, poi però parliamo delle mosse (visibili e non) che si stanno giocando in Lombardia, ma hanno sullo sfondo il Paese.

Moratti e la lista pronta; l’idea di Calenda e la mossa del cavallo del leader di Italia Viva

Dicevamo dell’errore di Renzi: assai doloroso, avvenuto lo scorso luglio, dopo le dimissioni di Mario Draghi. Alla vigilia dell’intervento in Senato dell’allora presidente del Consiglio, Matteo Renzi era sicuro che l’accordo per la permanenza a Palazzo Chigi di Super Mario fosse blindato (fonte certa).

Poi però la politica – di nuovo – si è fatta da parte, ha lasciato spazio al risentimento (Conte) e ad una tattica errata (Salvini) vanificando lo sforzo “diplomatico” che aveva visto Renzi ed altri arrivare ad un passo da un risultato che solo pochi giorni prima sembrava impensabile: il salvataggio dell’esecutivo Draghi. Quando si dice “sliding doors”…

La rapidità di pensiero che non gli fà difetto ha portato Renzi a definire “un fatto rilevante” la possibile candidatura di Letizia Moratti. Traduzione: qualora dovesse realmente scendere in campo, l’ex sindaco di Milano potrebbe contar…

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