Dicembre 21, 2022

Meloni cancella gli appuntamenti in agenda. Le tensioni con Berlusconi e il dialogo ai minimi storici: i dettagli

L’agone in cui si immagina ancora decisivo, quello che lo emoziona e lo convince dell’importanza di restare in campo, è quello internazionale. Perché sì, era una battuta quella che Silvio Berlusconi ha riservato nei giorni scorsi ad una platea di forzisti lombardi, quando ha detto che “io non ho preso, come avete visto, alcun ruolo istituzionale, me lo meritavo anche pensando alla caduta che ho fatto il secondo giorno di campagna elettorale“. Ma lo era fino ad un certo punto.

Perché per quanto non fosse negli accordi nulla di simile, il Cavaliere era intimamente convinto che Meloni avrebbe avuto la sensibilità di tributargli una sorta di “riconoscimento“, quello che sente di meritare (e sottolineare) per un fatto semplice: “Se Giorgia oggi governa è perché 28 anni fa noi abbiamo inventato il centrodestra“. Bisogna partire da questa premessa, e dunque da molto lontano, per spiegare le tensioni degli ultimi giorni, con la discussione infuocata sulla Manovra a fare solo da cornice ad incomprensioni per nulla normali in un periodo che di norma dovrebbe essere ancora di luna di miele. Più propenso ad eccessi di esaltazione, insomma – come uscire sul terrazzo di P. Chigi e dichiarare abolita la povertà – che non a rancori, retropensieri, previsioni pessimistiche sulle possibilità di una convivenza che già da ora appare impossibile.

Meloni cancella gli appuntamenti in agenda: Salvini “premier per un giorno”. Tensione con Berlusconi: “Non si sentono più”. E quelle parole su Renzi…

I più navigati in Parlamento assicurano che la discussione sulla Manovra è fisiologica, che “alla fine vedrai che tutto, come sempre, si risolverà“. Con ogni probabilità non sbagliano, ma che l’animosità abbia raggiunto e superato il livello di guardia lo si intuisce da una mossa a sorpresa annunciata dalla premier Meloni a metà mattinata: la cancellazione di tutti gli appuntamenti in agenda per oggi. Ufficialmente per una “indisposizione“, ufficiosamente anche per lanciare un segnale di insofferenza ai propri compagni di viaggio per gli ostacoli posti sul cammino verso l’approvazione della Manovra.

Il punto, dicono nel centrodestra, è che “i problemi riguardano più l’indirizzo politico, che le coperture economiche“. Come a dire che se ci fossero unità d’intenti, volontà di venirsi incontro, lo si farebbe senza troppi impedimenti. E qui si arriva alle tensioni di cui sopra. Voci da Arcore informano …

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