Gennaio 18, 2023

Israele, crisi politica ed istituzionale: la Corte Suprema inguaia Netanyahu

Appena insediato, il governo Netanyahu rischia già la caduta. Lo si deve alla decisione assunta da 10 giudici su 11 della Corte Suprema di Israele, secondo cui Arye Deri, leader di Shas – partito religioso – non può mantenere la sua posizione di ministro degli Interni e della Sanità.

Breve ripasso, necessario quando si parla di Israele, negli ultimi anni impegnata nel tentativo di sottrarre all’Italia lo scettro di Paese politicamente instabile per eccellenza.

Accusato di reali fiscali, Deri aveva optato nella scorsa legislatura per un patteggiamento: aveva ammesso le sue colpe, pagato una multa salata, si era dimesso dal Parlamento. Così facendo aveva evitato il carcere, ma anche ottenuto dalla Procura di non insistere sul concetto di “condotta disonorevole“, definizione che gli avrebbe impedito di candidarsi alla Knesset per 7 anni.

A dicembre il governo Netanyahu aveva varato la cosiddetta “Legge Deri”, modificando la Costituzione nella parte che impedisce a coloro che avevano ottenuto la sospensione condizionale della pena di ricoprire la carica di ministro. La decisione aveva sollevato non poche polemiche, fino a quando qualcuno non ha portato il caso all’attenzione dell’Alta Corte.

Risultato: Israele è sull’orlo di una crisi politica e istituzionale. Netanyahu rischia di cadere, la coalizione di governo spinge per riformare in tempi celeri i poteri della magistratura, il partito di Shas minaccia ripercussioni, gli alleati di Bibi gridano al colpo di stato.

È stato in particolare l’alleato di estrema destra di Netanyahu, Itamar Ben Gvir, fattosi notare nei giorni scorsi per un’azzardata passeggiata presso il Monte del Tempio (luogo sacro per le tre grandi religioni), a definire la decisione un “colpo di stato giuridico”.

Alla vigilia del pronunciamento dei magistrati, il partito Shas aveva avvisato che “non ci sarà più un governo in Israele se Deri viene destituito“. Ora la palla passa a “Bibi”. Nella storia dello Stato Ebraico un primo ministro in carica non ha mai ignorato una sentenza della Corte Suprema. Ma Netanyahu senza i voti di Shas non governa. Può rimuovere Deri, promettendo di ridimensionare la magistratura, cambiare le leggi e nominarlo di nuovo? Può. Ma nella consapevolezza che Shas non accetterebbe tempi d’att…

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