Febbraio 4, 2023

ESCLUSIVO! NATO: chi sarà il prossimo Segretario Generale? I nomi e lo stato delle trattative. E l’Italia…

La storia narra che fu Barack Obama in persona, in un incontro “one to one” al Quirinale con Giorgio Napolitano, a promettere all’Italia una sorta di “compensazione” per la sfumata nomina di Franco Frattini a Segretario Generale NATO. Un paio d’anni di lavorio diplomatico ai più alti livelli vennero infatti spazzati via in un amen dai dubbi del Dipartimento di Stato USA su Frattini e dall’ok di Angela Merkel alla soluzione norvegese rappresentata da Jens Stoltenberg.

Da allora – correva l’anno 2014 – di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia. Risulta dunque complicato stabilire cosa sia rimasto di quel non meglio precisato “impegno“, assunto da Obama a nome degli Stati Uniti, a “sostenere l’Italia in futuro“. A maggior ragione se è vero, e purtroppo lo è, che negli ultimi anni, di sbandate da farsi perdonare, Roma ne ha collezionate parecchie. Dall’adesione alla Nuova Via della Seta di gialloverde memoria, fino alla passerella concessa ai soldati russi ad inizio pandemia – solo per citare le più ignominiose. Un modo per dire che, anche quel credito fosse realmente esistito, è stato probabilmente dilapidato nel corso degli anni. E di sicuro non potrà essere impiegato per sperare di dare le carte nella partita chiamata a definire la prossima guida della NATO.

Epperò, e questa è una prima notizia, l’Italia un pensierino al dopo-Stoltenberg lo sta facendo. Fonti ben informate sulle future mosse di Palazzo Chigi, consultate da questo Blog, rimarcano infatti che ad oggi Roma “può avere giusti motivi per rivendicare la posizione di Segretario generale“. Il riferimento è anzitutto al “nostro importante ruolo” all’interno dell’Alleanza, e più in particolare al contributo (quantitativo e qualitativo) fornito dall’Italia sia in fatto di investimenti, sia nella partecipazione – spesso decisiva, leggere alla voce “Kosovo” – nelle varie missioni NATO.

E poi, si continua a ragionare a Roma, “dopo una serie di segretari generali del Nord Europa potrebbe essere la volta di uno del Sud“. Oltretutto, viene sottolineato, “l’Italia ha avuto in tutta la storia della NATO soltanto un Segretario Generale, (Manlio Brosio) ormai più di 50 anni fa“.

Ma qual è lo stato dell’arte?

Basta fare un rapido tour sul portale NATO per scoprire che la carica del Segretario Generale non è “elettiva”. La sua nomina avviene infatti mediante consultazioni diplomatiche informali fra i Paesi membri, che propongono candidati per il ruolo. Ad oggi, secondo quanto sussurrato a questo Blog, “la partita non si è ancora aperta, ma non esistono tempi precisi“. Di fatto quella in corso è una guerra di posizionamento. I Paesi baltici, ad esempio, sgomitano per il posto sostenendo che dopo l’invasione russa dell’Ucraina vi sia necessità di qualcuno che capisca la mentalità di Mosca e che sia allenato a contrastarla per il fatto di averla come poco gradita (eufemismo) vicina di casa. Allo stesso modo è proprio l’atteggiamento muscolare sin qui mostrato da Polonia e soci a far dire ai Paesi meno esposti che un’indicazione del genere lancerebbe alla Russia un messaggio sbagliato, favorendo un’escalation di cui nessuno sente il bisogno. Argom…

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