Febbraio 16, 2023

Calenda-Renzi: cosa c’è di vero sulle tensioni nel Terzo Polo

I due si detestano“. La mette giù così, una fonte informatissima sui fatti, rispondendo alla domanda sugli attuali rapporti fra Carlo Calenda e Matteo Renzi, fondatori di quel Terzo Polo che oggi, dopo il mezzo flop delle Regionali, pare una pentola in ebollizione.

Uno, il leader di Azione, è convinto che l’altro trascorra le giornate a tramare alle sue spalle. Ed è per questo che ogni tanto sembra intento a giocare ad “un, due, tre…stella!“. Voltandosi di scatto crede, o forse addirittura spera, di vedere l’altro, Renzi, col pugnale tra le mani e la lama ad un centimetro dalla schiena. L’altro, il leader di Italia Viva, crede che l’uno, Calenda, semplicemente non sia tagliato per la politica. Troppo ondivago, troppo poco tattico, nonché affetto da una forma acuta di “costruttivismo” che gli impedisce di tenersi al riparo da clamorosi autogol: dalla polemica Zelensky-Sanremo all’analisi della sconfitta in Lombardia e Lazio, per citare gli ultimi esempi.

Calenda-Renzi: il malumore dei “big” in Azione e la diatriba sulla forma di partito. Mossa e contromossa: a rischio la tenuta del Terzo Polo

Ma il vero problema delle relazioni Calenda-Renzi (al netto delle smentite di rito) è che l’oggetto del contendere non sono più (non solo, almeno) i rapporti personali fra i due leader.

Dalla nascita del soggetto centrista (ma pure su questa definizione c’è discussione) i due hanno infatti intrattenuto un rapporto “professionale“: telefonate cadenzate, scambi di opinione sereni (ops!), e pure qualche arrabbiatura (eufemismo) per alcune uscite non condivise. In particolare quest’ultimo punto è motivo di tensione all’interno di Azione stessa. Non sono pochi, infatti, i “big” del partito che lamentano privatamente scarso coinvolgimento nelle scelte da parte di Calenda. Alcuni si spingono oltre, arrivando a confessare se non il pentimento per essersi imbarcati in questa avventura, quanto meno l’impressione che la gestione delle decisioni avvenga secondo quello definiscono “modello Forza Italia” masenza il carisma di Berlusconi” a giustificare l’andazzo e a tenere unita la compagnia.

Nelle ultime settimane, poi, il m…

2 commenti su “Calenda-Renzi: cosa c’è di vero sulle tensioni nel Terzo Polo

  1. Calenda ha usato la visibilità
    concessa (voluta da Renzi)
    esagerando nel porre il suo pensare
    al di “sopra” e senza dovuti confronti
    Continuando nella sua prosopopea
    probabilmente sarà proprio
    Lui l’ostacolo più difficilmente superabile
    per la formazione di un partito unico

  2. Ma se davvero Renzi fosse in grado di far fuori Calenda anche senza spendersi in prima persona, ma con la “Bonetti” di turno, a che titolo Calenda insiste a voler essere lui il capo? Se no si porta via il pallone?
    Metta in campo una “Bonetti” pure lui, e si vede come va. E’ democrazia.

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