Marzo 16, 2023

Francia, la premier Borne: “Attiviamo l’articolo 49.3 della Costituzione”. La riforma delle pensioni di Macron passa senza voto parlamentare, insorgono le opposizioni – LA DIRETTA

La politica e la società francese vivono ore di grande pathos. Ma probabilmente nessuno più di Emmanuel Macron è consapevole della posta in palio: il voto di oggi pomeriggio all’Assemblea Nazionale – oggetto: la contestata riforma delle pensioni – definirà il futuro della sua presidenza.

Dopo settimane di scioperi massicci organizzati dai sindacati, con i sondaggi che danno due francesi su tre contrari alla legislazione, per la maggioranza presidenziale è il momento della verità a Palais Bourbon. Il disegno di legge è stato approvato questa mattina al Senato, una formalità visti i numeri schiaccianti per il tandem Macron-Borne. Ma è nella camera più importante della politica francese che si gioca la battaglia dei numeri.

Le scorse elezioni legislative hanno reso la coalizione di Macron un’anatra zoppa: addio alla maggioranza assoluta, ci si è dovuti accontentare di quella relativa. Così, per portare l’età pensionabile da 62 a 64 anni di età, per riportare ordine ad un sistema che prevede 42 regimi pensionistici differenti, per mettere un tetto ad un apparato elefantiaco che impatta sul PIL per quasi il 14%, c’è bisogno di voti che vadano oltre la propria maggioranza. C’è bisogno dei Républicains.

Il vecchio centrodestra moderato è la stampella che può salvare il governo di Élisabeth Borne, ma al suo interno non è compatto sulla traiettoria da seguire. I gruppi dirigenti hanno trovato un accordo sul testo in commissione, ma si attendono molti “franchi tiratori”.

Gerald Darmanin ed Elisabeth Borne, foto Facebook

Gli ultimi conteggi, secondo Le Figaro, attribuiscono all’opposizione una forza d’urto compresa tra i 273 e i 280 deputati: 88 voti dovrebbero arrivare dal Rassemblement National di Marine Le Pen e 150 dal cartello di sinistra ecologista NUPES capeggiato da Jean-Luc Mélenchon. Destra e sinistra radicale si saldano nel tentativo di mandare ko il presidente Macron. Qual è il magic number? Non ce n’è uno in particolare. Al governo basta un voto in più dell’opposizione: ricordo che l’Assemblea Nazionale, al completo, è composta da 577 deputati.

La battaglia si preannuncia sul filo del rasoio, ad alto tasso adrenalinico. Nella compagine macroniana, nelle ultime ore, c’è chi ha rispolverato il pallottoliere: gli ottimisti parlavano di una vittoria risicata, forse con un margine di 3 voti.

Se Macron vince salva il governo e rilancia l’azione della sua presidenza, se perde il voto parlamentare è possibile – anzi, probabile – che Borne faccia un passo indietro. In queste ore l’Eliseo agita lo spettro dello scioglimento dell’Assemblea Nazionale: è l’extrema ratio, oltre che un modo per mettere pressione ai deputati, soprattutto ai Repubblicani (pure loro tengono famiglia). Ma c’è una terza opzione, quella “nucleare”. Macron e Borne possono infatti decidere di ricorrere all’articolo 49 comma 3 della Costituzione: in questo caso la riforma delle pensioni passa senza il voto del Parlamento.

Già, peccato che non sia così semplice come appare. La mossa sarebbe ad alto rischio, consentirebbe ai deputati dell’opposizione di presentare una mozione di sfiducia entro 24 ore. Non solo: infiammerebbe la piazza, attirerebbe a Macron le critiche di chi già lo accusa di dispotismo.

Il presidente della Repubblica, più del suo primo ministro, è il personaggio copertina di questa battaglia. Dall’Eliseo sta tirando le fila della sua maggioranza: i suoi garantiscono che vuole lo showdown, il voto, e “ognuno si prenderà le sue responsabilità“. Ma dai Repubblicani c’è chi suggerisce: “Una vittoria parlamentare è meglio del 49 comma 3. Ma il 49 comma 3 è meglio di una sconfitta“. Palais Bourbon è tirato a lucido, la pista è pronta: dalle 15:00 si balla, anche in diretta sul Blog.


4 commenti su “Francia, la premier Borne: “Attiviamo l’articolo 49.3 della Costituzione”. La riforma delle pensioni di Macron passa senza voto parlamentare, insorgono le opposizioni – LA DIRETTA

  1. Spero passi la riforma sia perché non vedo alternative migliori di Macron in questa congiuntura internazionale sia perché bisogna accettare l’aumento dell’età pensionabile in quanto aumenta l’aspettativa di vita, negli ultimi 30/40 anni si è alzata di almeno 10 anni, per non parlare del calo demografico e di quello che comporta.

  2. Il vecchio continente su questi temi dimostra gli anni. Mercato del lavoro stagnante, popolazione sempre più vecchia, riforme a passo di lumaca. Le prospettive non sono certo rosee.

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