Marzo 24, 2023

Retroscena: Meloni-Macron, il tête-à-tête a porte chiuse. Il Whatsapp del francese, la nuova sintonia, e Scholz nello stesso albergo…

Se non fosse per le antiche ruggini, per le recenti incomprensioni, per quella diffidenza che delle relazioni ItaliaFrancia è un ingrediente standard, uno potrebbe quasi azzardare che tra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron sia nato un certo feeling. Impossibile scommettere su tale circostanza appena 24 ore fa, ovvero nel momento esatto dell’ingresso a Palazzo Europa del presidente del Consiglio italiano. Ma che l’aria sia diversa lo si intuisce quasi subito. Timorosa forse di restare col cerino in mano, la premier infatti non si spinge oltre un “sono in contatto con Emmanuel Macron“. Eppure gli sherpa, consultati da questo Blog, vanno qualche metro oltre la linea fissata dal premier, definendo come “possibile” un bilaterale con il presidente francese. Sono le 11:20, mancano ancora molte ore all’evento clou, quando vi informo che qualcosa sta bollendo in pentola.

Eppure sono già in ritardo. Dal cellulare di Macron un messaggio all’indirizzo di Meloni è partito da ormai diverse ore.

È lui infatti a compiere il primo passo, a lanciare un segnale di fumo all’italiana nel momento di massima difficoltà in patria e pure all’estero. L’inquilino dell’Eliseo ha bisogno di una sponda, e confida che la politica lo aiuti nell’impresa di ottenere un disgelo con Palazzo Chigi che apparentemente è pure personale. Meloni non rimane sulle sue, non si fa pregare. Scatta il non detto, che a Napoli tradurrebbero in questo modo: “Scurdammoce ‘o passato“.

Retroscena: Scholz nello stesso albergo (non invitato). Cosa si dicono Macron e Meloni

Dopo un Consiglio Europeo all’insegna della tensione, Macron e Meloni si ritrovano in albergo. Si tratta dell’Hotel Amigo, nel centro storico di Bruxelles. Il caso vuole che sia lo stesso in cui alloggia Olaf Scholz. Dove parlano due potrebbe intervenire pure un terzo, ma la delegazione del cancelliere tedesco nella hall lascia intendere che Berlino non è coinvolto in questa partita. Meloni e Macron sono già ai piani superiori della struttura. E decidono di chiudersi la porta alle spalle senza delegazioni. Anche questo è un segnale: c’è la volontà di ricostruire un rapporto. La situazione comporta un surplus di difficoltà nella ricerca delle informazioni sul colloquio, ma il Blog dopo una mattinata di contatti è in grado di fornirvi diversi dettagli.

Intanto partiamo dalla durata dell’incontro: cento minuti di summit, una partita di calcio con abbondante recupero. Fonti di Palazzo Chigi consultate da questo Blog pongono l’accento su questo aspetto: “

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