Marzo 27, 2023

Pd, stanotte si tratta! Schlein tra capigruppo e segreteria: nomi, correnti, scenari. Il braccio di ferro dem

Giro di telefonate, messaggi che piovono su smartphone roventi. Cosa sta succedento nel Pd? Succede che si tratta. Fortissimamente si tratta. E lo si fa con consapevolezza (non è poco) che una rottura oggi significherebbe un pesante fardello domani. Già, domani. Che la partita fosse aperta lo si è capito subito, sin da quando Elly Schlein, prendendo la parola davanti agli eletti dem riuniti in assemblea congiunta (la prima dalla sua vittoria alle primarie) ha detto che “abbiamo dei nodi politici importanti davanti a noi” ma “vorrei che provassimo a scioglierli insieme“. Sì, ma come si scioglie un nodo se dall’altra parte c’è chi mostra i muscoli, chi tira la corda fino quasi a spezzarla? Se lo domandano in tanti, nella minoranza dem. O meglio, in quella minoranza che alla segretaria sta dicendo di non volere sentirsi tale.

I posti in palio, i numeri dei neo-ulivisti, il “caso Picierno”, l’ipotesi di Base Riformista

Nella tarda serata di questo lunedì così pieno di parole, la linea è che Schlein non cambia idea linea: rigidissima nell’indicazione/imposizione di Francesco Boccia capogruppo al Senato e Chiara Braga alla Camera. Ma se ancora il tavolo non è saltato, se oggi Schlein ha fatto di tutto per apparire aperta alle critiche e conciliante con le altrui posizioni, è perché un filo di comunicazione tra le varie anime del Parito ancora esiste. Ed è incandescente.

L’area Bonaccini, ad esempio, ha preso atto nel weekend che la guerra è persa, vuole almeno vincere qualche battaglia. Chiede a Schlein di non essere umiliata. Sa che i cosiddetti “neo-ulivisti” – quantificati in una forbice compresa fra i 20 e i 25 elementi – hanno spostato l’ago della bilancia dalla parte della segretaria. E così Download on the App Store

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