GRANDANGeLO. L’incredibile intervista di Emmanuel Macron
Ancora in aereo, di ritorno da Pechino, Emmanuel Macron sostiene il rischio che gli europei diventino “followers“, se non addirittura “vassalli“, degli Stati Uniti. Di più: spiega che in caso di crisi USA-Cina sull’altare di Taiwan, le potenze d’Europa non dovrebbero andare “al ritmo scelto da altri“.
Se a parlare non fosse il presidente francese, verrebbe quasi da preoccuparsi.
Parigi da sempre nutre ambizioni eurocentriche, nemmeno troppo segretamente immaginandosi centro dell’Europa. A maggior ragione dopo Brexit.
I francesi invocano la difesa comune europea – concetto a dir poco utopistico ed in concreto irrealizzabile. Al contempo evocano un sottinteso palese: “A guidarla dovremmo essere noi, unica potenza nucleare del sempre-più-Vecchio Continente“. Tutto sembrerebbe filare. Se non fosse che per fare la Storia bisogna fare i conti con i popoli, di dentro e di fuori. Quelli di dentro – gli europei – non accetterebbero né di prendere ordini dai generali francesi, né di morire per cittadini di altre nazioni. Nulla contro mesdames et messieurs. Ad oggi è anche discutibile che un italiano scelga consapevolmente di morire per un suo connazionale. Ma provate a chiedere ad un calabrese – quale sono, così nessuno potrà offendersi – se sia disposto a dare la vita per un cittadino della Borgogna. Più facile che vi indirizzi altrove, facendo uso di un’espressione caratteristica di Cetto La Qualunque.
E poi ci sono gli altri. Nello specifico gli americani. Dopo aver combattuto e vinto due guerre mondiali, di andarsene dall’Europa, questi, non hanno intenzione alcuna. Ecco, prima di invocare un “terzo polo” tra due reciprocamente ostili, Macron deve rispondere alla seguente domanda: è pronto a fare la guerra agli americani? Perché potrà pure sconvolgere molti, ma è il solo modo per affermare l’autonomia strategica (e dunque militare) dell’Europa.
A consolare chi scrive, e spero pure i lettori, il fatto che Macron – ottimo leader in patria – non sia nuovo a voli pindarici presto smentiti dalla cronaca. Memorabile quello che diagnosticava per la NATO lo stato di morte cerebrale. Si è visto.
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16 commenti su “GRANDANGeLO. L’incredibile intervista di Emmanuel Macron”
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Gli Usa sono una costola dell’Europa, storicamente. L’occidente è nato in Grecia 2500 anni fa e si è arricchito col cristianesimo prima e poi con la scienza e l’illuminismo. Usa ed Europa sono una sola entità culturale a guida americana. Nessuna nazione europea può prenderne il posto per molte ragioni, in primis la frammentazione nazionale del continente europeo. Gli Usa hanno servito con sacrifici l’Europa più del contrario. Quanti europei sono morti per combattere a favore della libertà degli americani? Quanti piani Marshall ha fatto l’Europa per l’America? Certo che gli Usa da dominus pretende anche che si faccia i suoi interessi economici. E l’Europa si stava legando al criminale Putin come nulla fosse pur sapendo che era uno spregevole criminale da oltre 20 anni. Per questo se sono stati gli Usa a sabotare il north stream 2 hanno solo fatto bene! La Francia vuole proporsi a leader europeo senza avere nessun titolo. Durante la IIWW hanno fatto meno resistenza contro i nazisti dei napoletani o dei greci, a che titolo stanno nel consiglio di sicurezza con diritto di veto lo devo ancora capire. Sono bravi a vendere le royalties della rivoluzione francese anche se scadute da un pezzo e nulla più.
Bravissimo Omar
🤠
Grazie Dario! Sempre molto interessanti i tuoi articoli! Buona Pasquetta.
Grazie a te Ale! E ricambio gli auguri di buona Pasquetta!
Ottime considerazioni, grazie Dario. Purtroppo ad alcuni manca il senso della misura (e delle proporzioni). Al di là del sogno (utopico) di rendersi autonomi dagli USA, la necessità di potenziare la difesa militare europea (e italiana in particolare) è quanto mai urgente.
… e buona Pasquetta!
Buona Pasquetta a te caro Giuseppe, e grazie!
Sempre ottimo Dario. Come non condividere?
Grazie mille!
Perfettamente d’accordo! E diciamo che Macron è stato in tutto e per tutto dissonante, altro che “ritmo scelto da altri“. Buona Pasquetta!
Grazie cara Cristina, lo stesso!
Caro Darui, ti segnalo la tua prima,da quando ti seguo, cantonata in politica estera. Macron è iin perfetta continuità a tutti gli altri Presidenti francesi, che hanno, chi con maggiore, chi con minore vigoria, la strada tracciata da De GAULLE, che arrivò ad uscire dalla NATO per avere mano libera in politica estera e militare. Altra cantonata è ritenere che la situazione sulla possibile difesa comune, oggi, sia identica a quella precedente al febbraio dello scorso anno. Tu, infatti, hai mirabilmente descritto la situazione reale e concreta, dei popoli ben prima che della politica, relativamente alla difesa comune ed agliStati Uniti d’Europa. La guerra in Ucraina ha mutato tutto. Nella politica e nei popoli. Se Svezia e Finlandia ha o deciso di abbandonare la storica neutralità, se la Svizze Sta ripensando alla propria difesa nazionale, se la Moldavia sta virando decisamente, questo cambia completamente il quadro politico.
Ciao Gaetano! Non credo di aver capito il motivo della tua – comunque sempre legittima – critica. Se noti scrivo che ci sarebbe da preoccuparsi…se Macron non fosse presidente francese (dunque intendo dire, nulla di sorprendente da questo punto di vista, come tu stesso sottolinei). Per il resto sono d’accordo che il quadro è mutato dallo scorso febbraio, ma continuo a ritenere ad oggi irrealizzabile un progetto di difesa comune europea. Tale resterà fino a quando gli USA non la autorizzeranno. A meno che, come ho scritto, Macron non abbia davvero intenzione di dichiarare guerra agli USA e gli europei di seguirlo (provocazione). Ti abbraccio e ti ringrazio per il commento.
Ha ragione Macron a battere il ferro finché è ancora caldo. La situazione europea è mutata strategicamente con l’annunciata i di una situazione di instabilità ad est:cosa succederà tra 1 o 15 anni nessuno lo sa, ma sappiamo di ai uro. He il gigante russi è un l’alati che non guarirà facilmente. Considera
Ha ragione Macron ad insistere finché il ferro è ancora caldo:considerando la ritrosia di Germania ed altri paesi, bisogna spingere ora. Nessuno sa cosa succederà in Ucraina nei prossimi anni ma quello che è sicuro è che la situazione strategica è mutata in maniera determinante e l’orso russo è un malato che. In guarirà tanto presto. L’idea di un’America in corsa verso un nuovo disinteresse verso l’Europa, se dovesse vincere Trump o un repubblicano trumpiano, fa venire i brividi oggi ben più che un anno fa.
grazie Dario! Quale fonte hai usato per l’articolo? Il resoconto dell’intervista apparso su politico (https://twitter.com/POLITICOEurope/status/1645015260506488832)?