GRANDANGeLO. Una buona notizia per l’UE (e per l’Italia): Meloni e la lezione di Draghi
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C’è una notizia importante per l’Europa. E un po’ a sorpresa pure per l’Italia. Il ministero degli Esteri tedesco ha annunciato questa mattina la nascita di un “Gruppo di amici inclusivo“. Denominazione probabilmente non così riuscita, ma più nobile pare l’obiettivo: promuovere il voto a maggioranza qualificata sui temi di politica estera e sicurezza comune. Si tratta, in estrema sintesi, di un tentativo politico di formare un blocco qualitativamente – più che numericamente – decisivo in seno alle istituzioni europee.
La neonata “alleanza nell’alleanza” sembra dunque aver compreso l’importanza di non finire ostaggio dell’Orban di turno su questioni di interesse strategico. Esempi? La risposta alla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. A farne parte, in ordine rigorosamente alfabetico, sono Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Slovenia e Spagna. Ma alcune circostanze dell’intesa suscitano particolare interesse.
In primis il fatto che l’annuncio sia venuto da Berlino, a suggerire la matrice tedesca dell’iniziativa. Da capire, dunque, con quale spirito accoglieranno la novità gli americani, storicamente diffidenti (eufemismo) rispetto ad ogni impresa teutonica. A tal proposito l’assenza dal gruppo della stessa Polonia, negli ultimi mesi designata da Washington come partner privilegiato nel Vecchio Continente, segnala che l’afflato del Gruppo potrebbe assumere nel tempo un tratto marcatamente europeista, prima ancora che atlantista. Nulla comunque, almeno per ora, di troppo preoccupante in relazione ai rapporti con gli USA.
La buona notizia su cui concentrarsi, oggi, è piuttosto la presenza di Roma nel plotone dei Big. Perché tutti i Paesi si rispettano, ma una volta nell’arena alcuni pesano di più. È così che tornano in mente le parole di un signore di nome Mario Draghi. Nell’ultima conferenza stampa, prima di congedarsi da Palazzo Chigi, l’ex premier tracciò in pochi istanti un inattaccabile manifesto di europeismo pragmatico (l’unico realmente utile): “Noi – disse parlando a nome dell’Italia – abbiamo una certa visione dell’Europa, i nostri alleati sono Germania e Francia e altri Stati europei che difendono lo stato di diritto. Che cosa farà il prossimo governo non lo so però i partner si scelgono, oltre che sulla comunanza ideologica, sugli interessi degli italiani. Bisognerebbe chiedersi quali sono i partner che mi aiutano a proteggere meglio gli interessi degli italiani, chi conta di più tra questi partner. Datevi le risposte voi“.
Alla luce dell’odierna svolta, verrebbe da domandarsi: Meloni ha fatto sua questa lezione? Datevi le risposte voi…
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4 commenti su “GRANDANGeLO. Una buona notizia per l’UE (e per l’Italia): Meloni e la lezione di Draghi”
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Che nostalgia di Draghi. Non mi viene meglio da dire. Buon lavoro Dario
Hai ragione caro Marco, un abbraccio.
Grazie le sue notizie ie sempre esclusive x!!!
Grazie a Lei!