Ottobre 13, 2023

“Legittima difesa”: la linea di Israele nella guerra contro Hamas. L’importante intervista all’uomo che consiglia Netanyahu

Mark Regev è un diplomatico esperto. Ha servito da ambasciatore di Israele nel Regno Unito. In passato è stato portavoce dell’ambasciata israeliana a Pechino e a Washington. Ha viaggiato molto. E se adesso è tornato a casa, nella sua Israele, è perché il suo Paese ha bisogno di lui.

Da consigliere senior di Bibi Netanyahu ha un ruolo delicato e ambito: è lui l’uomo che sussurra all’orecchio del primo ministro, è sua l’ultima voce prima delle decisioni che contano.

Ma Regev è anche uno dei volti chiamati a spiegare a milioni di persone la difficile posizione di Israele, a cercare di combattere la propaganda che descrive Tel Aviv come un mostro senza scrupoli.

Nella notte italiana è così andata in scena una delle interviste più significative tra le molte rilasciate dal giorno degli attacchi di Hamas. Ciò è avvenuto casualmente non in uno dei talk nostrani, ma sulla rete più influente al mondo – la CNN – e con una delle giornaliste più riconoscibili al mondo, Christiane Amanpour.

Il taccuino si è riempito di appunti. Quelle di Regev sono parole importanti. Per capire cosa pensa Netanyahu, come si racconta Israele. E quali saranno gli obiettivi della sua guerra.

Procediamo per punti. E attenzione ai grassetti.

  • Ostaggi

Regev spiega: “Il primo aspetto è questo: stiamo osservando. E lo stiamo facendo attentamente. Se qualcuno farà del male a questi ostaggi, noi troveremo i responsabili, li assicureremo alla giustizia e pagheranno. Potranno volerci uno, cinque o 25 anni, ma Israele li troverà e ci sarà una punizione. La seconda cosa che dev’essere detta: ciò che hanno fatto sequestrando tutta questa gente, più di cento persone, è contro ogni legge internazionale, è un comportamento inaccettabile. Il messaggio dalla comunità internazionale deve essere chiaro: dovete liberare gli ostaggi senza condizione. Punto“.

Amanpour chiede se Israele non sia preoccupata proprio di colpire gli ostaggi nei bombardamenti. “Sapete dove sono?“, domanda. Regev replica: “Non dirò ciò che sappiamo e cosa no. Ma è cruciale che Israele risponda…

Lascia un commento