L’Ucraina e l’Operazione Triangolo. Crisi di Kursk: Putin paralizzato e nervoso. Perché per il Cremlino la situazione è sempre più complicata
Dopo sette giorni di parole pronunciate a mezza bocca, Vladimir Putin ha infine perso la pazienza. “Ascolti signor Smirnov“, ha detto rivolgendosi al governatore della regione di Kursk nel mezzo dell’ultima riunione, “sulla larghezza e sulla profondità della linea del fronte ci diranno i militari. Ciò di cui abbiamo bisogno da Lei è un aggiornamento sulla situazione socioeconomica e un rapporto sull’assistenza fornita alla popolazione“.
Prova provata del nervosismo vissuto al Cremlino, per la seconda estate di fila preda di sgomento e apprensione. Un anno fa toccò ad Evgenij Prigozhin, seppure per qualche giorno appena, comunicare al resto del mondo che il Re sul trono era in realtà potenzialmente nudo, vulnerabile, esposto ai colpi dei nemici interni, se solo questi avessero osato unirsi alla sua ribellione.
Adesso la minaccia assume altra forma: più difficile da delineare, poiché cangiante, in continuo movimento, eppure chiara nel suo intento. Soldati ucraini in uniforme mostrano da giorni insospettabili punti deboli dello Zar invasore. Costretti da due anni ad alzare barricate, si dimostrano ancora in grado di rilanciare. Paradosso dei paradossi: Vladimir Putin se l’è cercata, ed è possibile la stia trovando.
L’Operazione Triangolo. Crisi di Kursk: Putin paralizzato e nervoso. Perché la situazione per il Cremlino è sempre più complicata
Compresa con allarmante lentezza la portata dell’operazione ucraina, il Presidente è corso ai ripari. Ma in maniera disorganizzata e frenetica, coerente solo col panico provato dai vertici militari a lui sottoposti.
Alla prima invasione subita dalla Federazione Russa dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, l’uomo di San Pietroburgo ha opposto una combinazione disomogenea, difficilmente capace di arginare l’avanzata ucraina in tempi stretti, di riportare l’ordine, la quiete in patria.
Soldati di ritorno dalle prime linee ucraine a bassa priorità di combattimento, elementi posti a presidio del confine, reclute già operative nell’oblast di Kursk: una mescolanza di forze gravemente esposta alla probabilità del caos. Di più: tutte più o meno allegramente riunite sotto il cappello di “Operazione antiterrorismo“, nuovo maquillage comunicativo voluto del Presidente, tentativo malriuscito di ridimensionare l’acca…
2 commenti su “L’Ucraina e l’Operazione Triangolo. Crisi di Kursk: Putin paralizzato e nervoso. Perché per il Cremlino la situazione è sempre più complicata”
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La guerra è una cosa molto compless e ci troviamo in piena guerra mondiale. Importante farla bene la guerra senza lasciarsi trascinare dall’’amore per la guerra. Gli USA si vedono gli affari loro, ma l’Europa cosa ha fatto per vedersi i propri? 25 anni di Merkel hanno distrutto la politica e la diplomazia europea, lo stesso Khol prima di morire aveva ammesso il grande errore da lui fatto a puntare sulla Merkel come sua erede. Non sappiamo ancora cosa succede ad altre latitudini e come queste influiscano sulla nostra. Sono un grande sostenitore dell’Ucraina e vorrei vedere Putin sulla sedia elettrica. Ma chi ci dice che i sinorussi non decidano di continuare a occupare l’Ucraina lasciando a dopo la soluzione dei problemi creati sullo 0.003 per cento del territorio russo, mentre hanno preso il 20 per cento di quello ucraino? L’America e’ più forte che mai; e’ in grado di affrontare Russia , Cina, Iran, e tutti gli altri in una sola volta. Putin è un morto che cammina e le sue minacce erano e ora anche appaiono vuote. Certo si doveva essere più tempestivi con gli aiuti , ma gli ucraini sono un popolo abbastanza contadino che deve crescere molto. Evl’errore di Zelensky e’ stato quello di fare la grancassa sulla seconda controffensiva, mentre ora ha fatto tutto in silenzio e senza nemmeno far trapelare nulla alle intelligence russe. Chiaramente questa operazione non e’ farina del suo sacco. Non è ancora un buon affare scommettere contro gli USA. Tuttavia l’Europa deve decidere se esistere o se è’ un bluff. La prima cosa che deve fare e’ impadronirsi del Mediterraneo, il suo mare, oggi in multiproprietà turca, russa, cinese, mentre per secoli e’ stato monopolio di Venezia, Genova , Pisa.
… il compito spetta sopratutto all’Italia che ha la posizione più comoda nel mediterraneo ma si dimentica la propria storia e non e’ più una tslassorepubblica come se il mare fosse solo un fenomeno turistico. Biden ha condotto molto bene le vicende di politica estera, compresa quella russo/ucraina. Senza mai lasciarsi provocare ha cancellato Putin….