Analisi della prima grande intervista tv a Kamala Harris: punti deboli, passaggi chiave, risultato finale
Questa notte, sulla CNN, Kamala Harris ha concesso la sua prima grande intervista “a braccio” dall’inizio della sua campagna per la Casa Bianca. Era un momento molto atteso. Un po’ perché Trump e i Repubblicani hanno lamentato per settimane che la vicepresidente non si fosse ancora sottoposta a questo tipo di esercizio, suggerendo che fosse impreparata o terrorizzata all’idea di incappare in qualche gaffe; un po’ per capire se Harris avrebbe finito per marcare una differenza più netta (e se sì, su quali temi) rispetto alle politiche chiave dell’amministrazione Biden; e un po’ perché qualche anno fa, in un contesto simile, Harris contribuì ad alimentare la narrazione di persona “inadatta” a guidare la prima potenza del Pianeta che l’ha accompagnata per lungo tempo. Accadde in particolare sugli schermi della NBC: alla domanda sul perché non avesse ancora visitato il confine Sud in ragione del suo ruolo specifico nel contrasto dell’immigrazione, Harris rispose: “Non sono stata neanche in Europa…E voglio dire, non…non capisco il punto che stai sollevando. Non sto sminuendo l’importanza del confine“.
Questa notte, sulla CNN, intervistata da Dana Bash, le cose sono andate diversamente. Per sua fortuna.
Ho tradotto i passaggi più importanti della conversazione andata in scena a Savannah, a margine di un tour in pullman attraverso lo Stato della Georgia. Alcuni passaggi saranno accompagnati da una breve analisi, per sottolineare alcuni temi chiave. Buona lettura.
BASH: Signora Vicepresidente, Governatore Walz, (…) avete meno tempo a disposizione per presentare il vostro programma agli elettori rispetto a qualsiasi altro candidato nella storia moderna americana. Gli elettori sono davvero ansiosi di conoscere quali sono i vostri piani. Se foste eletti, cosa fareste il primo giorno alla Casa Bianca?
HARRIS: Beh, ci sono diverse cose. Le dirò innanzitutto che una delle mie massime priorità è fare il possibile per sostenere e rafforzare la classe media. Se guardo alle aspirazioni, agli obiettivi, alle ambizioni del popolo americano, penso che la gente sia pronta per un nuovo modo di andare avanti in un modo in cui generazioni di americani sono state alimentate dalla speranza e dall’ottimismo. Penso che purtroppo nell’ultimo decennio l’ex Presidente abbia spinto un’agenda e un clima che mira a sminuire il carattere e la forza di ciò che siamo come americani, dividendo davvero la nostra nazione. E credo che la gente sia pronta a voltare pagina.
BASH: Quindi cosa farebbe il primo giorno?
HARRIS: Il primo giorno sarà dedicato all’attuazione del mio piano per quella che chiamo un’economia delle opportunità. Ho già presentato una serie di proposte a questo proposito, che includono ciò che faremo per abbassare il costo dei beni di uso quotidiano, ciò che faremo per investire nelle piccole imprese americane, ciò che faremo per investire nelle famiglie. Ad esempio, l’estensione del credito d’imposta per i bambini a 6.000 dollari per le famiglie per il primo anno di vita del bambino, per aiutarle a comprare un seggiolino per auto, per aiutarle a comprare vestiti per bambini, una culla. Ci occuperemo anche di investire nella famiglia americana per quanto riguarda gli alloggi a prezzi accessibili, un problema importante per il nostro Paese in questo momento. Quindi ci sono diverse cose da fare il primo giorno.
COMMENTO: la risposta di Harris non è convincente. Oggi esistono due tipi di elettori: quelli che voteranno Harris a prescindere per scongiurare il ritorno di Trump alla Casa Bianca e quelli che Harris deve convincere se vuole conquistare la Casa Bianca. Quest’ultima categoria ha interesse in provvedimenti specifici, che impattino sulle loro vite, sulle loro tasche, sul loro futuro. Harris avrebbe dovuto fornire una risposta più dettagliata, indicando possibilmente un provvedimento di grande impatto. L’esordio non è stato dei migliori, e rappresenta un’occasione persa per parlare a milioni di americani, qualcosa su cui lavorare già in vista del dibattito di settembre.
BASH: Lei parla di economia delle opportunità. Lei sa bene che in questo momento molti americani sono in difficoltà. C’è una crisi di accessibilità economica. Uno dei temi della sua campagna è: “Non torneremo indietro“. Ma mi chiedo cosa dica agli elettori che vogliono tornare indietro quando si parla di economia, in particolare perché la spesa era meno cara, la casa era più accessibile quando Donald Trump era presidente?
Harris rivendica di aver trovato un Paese in crisi sanitaria ed economica, sottolinea i successi dell’amministrazione Biden nella riduzione dell’inflazione e nel rilancio dell’economia, ma concede che esista un problema di prezzi. Elenca allora alcuni possibili interventi, quando la giornalista incalza: “Lei è vicepresidente da tre anni e mezzo. I passi di cui parla ora, perché non li ha già fatti?“.
HARRIS: Innanzitutto, dovevamo riprenderci come economia, e l’abbiamo fatto. Sono molto orgogliosa del lavoro svolto per portare l’inflazione a meno del 3%, del lavoro svolto per limitare il costo dell’insulina a 35 dollari al mese per gli anziani. Donald Trump ha detto che avrebbe fatto una serie di cose, tra cui permettere a Medicare di negoziare i prezzi dei farmaci. Non è mai successo. Noi l’abbiamo fatto. Ora, viaggiando nello Stato della Georgia e in tutto il Paese, ho incontrato un gran numero di anziani che ne hanno beneficiato – di recente sono stata in Nevada. Una nonna mi ha mostrato le sue ricette. Prima che il costo dell’insulina per gli anziani fosse limitato a 35 dollari al mese, pagava centinaia di dollari, fino a migliaia di dollari al mese per la sua insulina. Ora non più.
COMMENTO: Non è mai facile –…