“Tensioni Biden-Zelensky”. Il nervo scoperto della mobilitazione, la “riserva di Kyiv”, la minaccia esistenziale per il futuro dell’Ucraina
Raccontano i retroscena di un rapporto avviatosi verso un triste finale, giunto ai titoli di coda, non tanto per motivi di calendario – dovuti, per intenderci, alla fine della presidenza Biden – quanto per consunzione, per usura, quasi il logoramento fosse inevitabile.
Voci di dentro, dietro le quinte, sostengono che la relazione con Volodymyr Zelensky abbia perso smalto, abbrivio, che le richieste dell’uno finiscano spesso per innervosire l’altro, e che le opinioni dell’altro non soddisfino uno che sia uno.
L’ultima goccia sarebbero stati i commenti forniti da alti funzionari americani, decisi ad esprimere pubblicamente quanto già richiesto a più riprese in privato, e convinti cioè che sia necessario chiedere un ulteriore sforzo alla società ucraina, un atto di coraggio alla leadership del Paese.
“Tensioni Biden-Zelensky”: retroscena e ricostruzione. Il nervo scoperto della mobilitazione. L’ultima “riserva” di Kyiv. La minaccia esistenziale per il futuro dell’Ucraina
Che non esista scorciatoia, strada alternativa percorribile, all’abbassamento dell’età di chiamata alle armi, alla decisione di scendere ben al di sotto della soglia tabù dei 25 anni, portandola fino a 18.
Sostiene il Telegraph, a questo riguardo, che Volodymyr Zelensky, fermamente contrario all’ipotesi, abbia reagito con stizza, aggiungendo di recente ad una stoccata all’amministrazione uscente persino una lusinga per Donald Trump. Quasi una rappresaglia.
Di ritorno dal viaggio in Francia, dall’incontro organizzato da Emmanuel Macron col presidente eletto, Zelensky ha postato sui social un commento amaro: “Nei media si discute molto dell’abbassamento dell’età di leva per gli ucraini che vogliono andare al fronte“, ha scritto, ma “dobbiamo concentrarci sull’equipaggiamento delle brigate esistenti e sull’addestramento del personale a…
Un commento su ““Tensioni Biden-Zelensky”. Il nervo scoperto della mobilitazione, la “riserva di Kyiv”, la minaccia esistenziale per il futuro dell’Ucraina”
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Ha ragione Zelensky “La priorità dovrebbe essere la fornitura di missili e la riduzione del potenziale militare russo, non l’età di leva dell’Ucraina. L’obiettivo dovrebbe essere quello di preservare il maggior numero possibile di vite umane, non di conservare le armi nei magazzini.”