Cablogrammi siriani. La storia del capo dei servizi segreti italiani e del sostegno a Bashar al-Assad: fatti, retroscena, domande
Nelle ore in cui Damasco pareva sul punto di cadere, pure prima che i ribelli di Al Jolani arrivassero alle porte della capitale, è al maggiore generale Hussam Luka che tutti hanno guardato, al capo delle spie di Bashar al-Assad.
Le voci di esplosioni nei pressi del Palazzo Presidenziale, quelle di scontri in atto tra le guardie del dittatore e la 4^ Divisione dell’Esercito, fedele a Maher al-Assad, fratello senza scrupoli, sì, desideroso di un ruolo di maggior prestigio, anche, ma al momento del dunque rivelatosi leale nei confronti del più grande Bashar, pronto a difenderlo da un presunto golpe, ispirato – sostenevano alcuni – proprio dall’infido Hussam.
Il tempo ha ridimensionato l’accaduto, ma non l’importanza dell’uomo a cui il tiranno di Damasco ha affidato la guida dei propri servizi segreti, e non soltanto. Porta la sua firma, infatti, l’ultimo cablogramma della discordia, quello datato 5 dicembre, quello in cui Luka dà conto al presidente dei suoi ultimi, febbrili, insospettabili, contatti internazionali.
Cablogrammi siriani. La storia del capo dei servizi segreti italiani e del sostegno a Bashar al-Assad: fatti, retroscena, domande. I contatti di Roma col dittatore. I viaggi segreti a Damasco. L’ultimo errore italiano prima della caduta del regime
Perché nei giorni dell’avanzata ribelle, al di là dell’ostilità pubblicamente ostentata, lo status quo rappresentato dalla famiglia Assad, da cinque decenni sul trono di Siria, spaventa i governi del Medio Oriente molto meno dell’incognita di nuovi governanti. Così, ad esempio, la vicina Giordania si informa sulla situazione, chiede informazioni sui numeri e le capacità militari dei miliziani di Al Jolani, soprattutto: si interroga sulla volontà dell’esercito regolare di proteggere Damasco.
Luka fornisce rassicurazioni. Le poche di cui dispone. E ragguaglia il suo unico superiore: Bashar al-Assad. Ma sono le ultime righe, fra quelle immortalate in un filmato pubblicato da Independent Arabia, quelle che più destano scalpore, quanto meno a queste latitudini. Assad viene infatti informato di un contatto con Giovanni Caravelli, capo del servizio segreto estero italiano, l’Aise.
Un commento su “Cablogrammi siriani. La storia del capo dei servizi segreti italiani e del sostegno a Bashar al-Assad: fatti, retroscena, domande”
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Va bene che “le spie” giochino su più fronti, ma qui mi sembra che il capo dell’AISE sia in buona compagnia di altri generali, tipo Vannacci, più vicini ai nostri nemici che ai nostri amici.
🙁
Dopo Tajani che sostiene le aziende Italiane in RuZZia
https://x.com/Antonio_Tajani/status/1865063551699751126
e Salvini che sta con pootin 💩
https://x.com/matteosalvinimi/status/597059028326440961
c’è poco da stupirsi!