27 Dicembre 2024

Ossessione Groenlandia. Trump non scherza. L’idea di uno scambio con Porto Rico. Retroscena, precedenti, “prezzo” della “follia di Donald”

Si dice che cinque anni fa, nel bel mezzo di una cena, sia stato Donald Trump in persona ad introdurre l’argomento, a lasciare gli invitati a bocca aperta, indecisi sul da farsi.

L’allora presidente prese la parola, salì in cattedra, e raccontò che qualcuno – chissà dove, chissà quando -gli aveva raccontato delle difficoltà incontrate dalla Danimarca nel soddisfare i bisogni finanziari della cara (in tutti i sensi) Groenlandia. Di qui l’idea, la pensata: e se noi, gli Stati Uniti, provassimo a comprarla? “Cosa ne pensate? Credete che funzionerebbe?”, chiese The Donald ripetutamente alla sala.

Ossessione Groenlandia. Trump non scherza. L’idea di uno scambio con Porto Rico. Retroscena, precedenti, “prezzo” della “follia di Donald”

Qualche istante per abbozzare una risata imbarazzata, il minimo indispensabile, per i suoi commensali, per scambiarsi qualche sguardo disperatamente complice, per comprendere se quella appena andata in scena fosse una provocazione, una battuta oppure una proposta in carne ed ossa. Solo il tempo sarebbe stato galantuomo, come sempre, avrebbe chiarito più di un fatto.

Ad esempio che la possibilità di acquistare la Groenlandia non era propriamente farina del suo sacco. L’uomo d’affari “molto, molto esperto, un mio amico” cui il presidente aveva accennato durante la tavolata altri non era che Ronald S. Lauder, imprenditore nel campo dei cosmetici a New York, vecchia conoscenza del tycoon, risalente addirittura ai tempi del college.

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