8 Gennaio 2025

Punto nave. La liberazione di Cecilia Sala: retroscena e altri appunti sparsi

Il punto nave del giorno è dedicato interamente alla liberazione di Cecilia Sala. È la notizia del giorno, e non soltanto. Premessa: siamo dinanzi ad un risultato straordinario da parte del Governo, della diplomazia, dei Servizi italiani. Il ritorno in patria della nostra connazionale dopo “appena” 21 giorni – con tutto il rispetto per la sofferenza di Cecilia, sia chiaro – non era scontato, per almeno due ragioni.

I veri motivi della richiesta di silenzio stampa. Il timore di Giorgia Meloni nel mezzo del negoziato. I termini del colloquio con Donald Trump

Innanzitutto, i tempi.

Nelle carceri iraniane – detenuti da mesi, da anni – si trovano altri prigionieri “politici”, altri ostaggi. Non hanno avuto la stessa sorte spettata a Sala, non sono ancora tornati a casa, nonostante le tante iniziative, gli sforzi diplomatici messi in atto da Paesi altrettanto rispettabili. Repetita iuvant: non era scritto da nessuna parte che Cecilia Sala venisse liberata così rapidamente, siamo stati bravi.

La seconda ragione ha a che fare con una presa d’atto: siamo l’Italia. Traduzione: costretti al tavolo del negoziato con una potenza chiamata Repubblica Islamica non siamo nelle condizioni di giocare una partita ad “armi” pari. Attenzione: non si tratta di sminuire Roma, la sua credibilità internazionale. Al contrario. Si tratta di respingere al mittente le semplificazioni, di stroncare sul nascere le assurde pretese di chi sosteneva che per riavere indietro Cecilia Sala bastasse b…

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