12 Gennaio 2025

Morire per Kim. Diario di un soldato nordcoreano: dentro l’ultimo ritrovamento dei soldati ucraini nella regione di Kursk

È un diario, chiaramente un diario, quello che i soldati ucraini si trovano davanti una fredda mattina di dicembre, in un giorno di ordinari combattimenti, nella regione russa di Kursk. È sepolto sotto gli indumenti insanguinati di un giovane soldato dai lineamenti asiatici. Anche quelli molto evidenti. Vicino ad un cuore che ormai non batte più, al corpo ancora caldo riverso sulla neve gelida, quei fogli a quadretti sgualciti, scritti a penna, rappresentano un piccolo grande mistero.

Il diario del soldato nordcoreano. Le tecniche segrete di combattimento, i “peccati” da farsi perdonare, il tradimento di Kim Jong-un. La fine, amara, nella regione di Kursk

Non che qualcuno creda sul serio di poterci capire qualcosa: la lingua utilizzata è certamente straniera. Ma ad attirare l’attenzione è soprattutto un disegno.

È uno scarabocchio, nulla di più, nulla di meno, ma i tratti stilizzati impiegati dall’autore sono abbastanza per intuire la scena. Gli interpreti, una volta tornati al di qua della trincea, confermeranno: questo soldato venuto dalla Corea del Nord, il giovane Jong Kyong Hong, ha messo nero su bianco la propria tecnica. E allora, eccola: “Se viene avvistato un drone, riunitevi in ​​gruppi di tre. Una persona deve fungere da esca per attirarlo, mentre le altre due prendono la mira e lo neutralizzano con colpi di precisione. L’esca deve mantenere una distanza di 7 metri dal drone. Le altre due devono prepararsi ad abbatterlo da una distanza di 10-12 metri. Quando l’esca si ferma, il drone si fermerà e potrà essere abbattuto“.

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