Ore calde per l’arresto della terrorista che vuole cancellare Israele. “Most wanted” negli USA: taglia da 5 milioni di dollari dopo l’attentato a Gerusalemme. Ultimatum dell’intelligence giordana ad Hamas ed “effetto Trump”: la situazione

Un ultimatum di poche ore, forse già scaduto. Per gli Stati Uniti l’occasione di trarre in arresto una delle più celebri e pericolose terroriste della scena internazionale: una mente diabolica, con le mani sporche di sangue americano, un simbolo per chi vorrebbe cancellare Israele dalla cartina del Medio Oriente. Per lo Stato Ebraico la possibilità di regolare i conti, e questa volta di chiuderli, con la pianificatrice di uno degli attentati più letali subiti negli ultimi anni.
Questo (e molto altro) è in gioco nella partita politica e diplomatica in corso in queste ore in Giordania, Paese di provenienza di Ahlam Tamimi, la donna a cui l’FBI dà la caccia da tempo, la “most wanted” su cui pende la spada di Damocle di una taglia da 5 milioni di dollari per informazioni che ne portino all’arresto o all’uccisione: “dovrebbe essere considerata e pericolosa“, avvisa l’agenzia federale.
Ore calde per l’arresto della terrorista che vuole cancellare Israele. “Most wanted” negli USA: taglia da 5 milioni di dollari dopo l’attentato a Gerusalemme. L’ultimatum dell’intelligence giordana ad Hamas e il possibile “effetto Trump”: la situazione

Ma chi è Ahlam Tamimi?
La donna non trattiene la sua gioia ripensando alla mattina del 9 agosto del 2001. Culmine della Seconda Intifada, orario di punta nella pizzeria Sbarro, pieno centro di Gerusalemme. Il “mujahid Abdallah Barghouti“, spiega sorridendo, “ha fatto uno splendido lavoro costruendo la chitarra” all’interno della quale ha nascosto l’esplosivo.