Proteggere Xi. “Città nascosta” per salvare il Presidente cinese. Pechino e le misure estreme intraprese in previsione di uno scontro nucleare con Washington

Pechino. La segnaletica ai margini dell’enorme cantiere parla chiaro: scattare fotografie è vietato, come pure far volare droni nelle vicinanze. Le guardie di sicurezza schierate a protezione degli ingressi rifilano sguardi torvi ai passanti. I più coraggiosi, coloro che si azzardano a domandare se un’occhiata veloce sia per caso possibile, vengono respinti bruscamente, senza troppi complimenti.
Eppure è giustificata la curiosità dei passanti, figurarsi quella della stampa straniera. Almeno 100 gru lavorano su un’area di circa 5 km²: sforzo mastodontico, in netta controtendenza rispetto ad uno sviluppo immobiliare che in tutta la Cina ha fatto segnare una grave battuta d’arresto.
Così è per sottrazione che bisogna cercare conferme ai sospetti: l’assenza di showroom, tipicamente associati ad un progetto immobiliare commerciale, è il primo segno. Il secondo è il fatto che, a differenza di quanto accada normalmente, neppure in rete vi siano menzioni ufficiali di questo cantiere.
Un posto di blocco impedisce la seconda via d’accesso al cantiere, quella collocata sul retro. Le attività escursionistiche nelle vicinanze sono un retaggio del passato. Le aree turistiche? Non più frequentabili. È allora un negoziante del luogo a descrivere l’area senza mezzi termini: si tratta di una “zona militare“, qui perdete tempo.
Per l’intelligence americana non è una sorpresa. Da tempo osserva con attenzione ed interesse ciò che accade nella porzione occidentale della capitale cinese. Alla grandezza del cantiere corrisponde l’importanza del progetto. Città nella città, mistero nel mistero. Pechino sente più vicino il momento delle scelte: è proteggere Xi, il Presidente, la massima urgenza.
“Proteggere Xi”: “Città nascosta” per salvare il Presidente cinese. Pechino e le misure estreme intraprese in previsione di uno scontro nucleare
Gli 007 statunitensi ritengono che il sito in questione dovrà diventare il principale centro di comando del Dragone in tempo di guerra. Situato 30 km a sud-ovest dal cuore di Pechino, grande all’incirca come l’intero centro storico di Firenze, a destare l’attenzione degli agenti segreti sono i profondi scavi messi in evidenza dalle immagini satellitari. Gli esperti militari non hanno dubbi in merito: sono compatibili con la costruzione di grandi bunker rinforzati, pensati per proteggere la leadership politica e militare cinese nell’evenienza di un conflitto. Inclusa una possibile guerra nucleare.
